Italia 28/04/2017

Etica, sostenibilità e salute occupano gli scaffali dei supermarket

Coop Italia ha varato un nuovo programma che mira, nel giro di pochi anni, a forrire ai propri clienti prodotti a marchio ottenuti senza l’utilizzo degli antibiotici in allevamento


Etica, nel senso di un rispetto che va oltre la legge, integrandosi con la morale e il comune sentire.

Sostenibilità, nel senso di attenzione all'ambiente e al benessere della Terra e di tutti gli esseri viventi.

Salute, non solo salubrità, oltre la sicurezza alimentare (non fa male), pensando anche al futuro delle prossime generazioni.

Tutto questo sta entrando prepotentemente sugli scaffali dei supermecati, non perchè lo vogliono le catene della GDO ma perchè viene sempre più richiesto dai consumatori.

Coop Italia, intuendo questi desideri, ha recentemente varato il progetto "Alleviamo la salute", presentato al Ministero delle politica agricole. L'operazione coinvolge 1600 allevamenti, gli stessi da cui provengono le filiere di carne a marchio Coop interessate da un processo che andrà avanti per gradi.

All’origine di questa iniziativa c’è l’assunto ormai condiviso su larga scala che, se è vero che gli antibiotici sono fondamentali per la cura degli animali e delle persone, il loro abuso comporta conseguenze negative per la salute. Prima fra tutte l’antibiotico resistenza, ossia la capacità sviluppata da alcuni batteri di resistere ai farmaci, con grave pericolo per la salute. Alcune stime, infatti, parlano di un aumento della mortalità da 700.000 a 10 milioni di persone nel mondo da qui al 2050. Non a caso, organizzazioni internazionali quali l’OMS e l’EFSA hanno più volte richiamato l’attenzione sull’argomento ribadendo la necessità di un uso più ridotto di questi farmaci.

''Generando un'azione virtuosa sugli allevamenti si arriva a prodotti migliori sullo scaffale e quindi al consumatore'', spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia.

La dicitura “Allevato senza uso di antibiotici” è arrivata sugli scaffali sui 5 avicoli speciali “Fior Fiore” ed entro l’estate due referenze di uova. Dopo il pollame, nei prossimi anni sarà la volta di bovini e suini e dei loro derivati.

di T N