Italia 23/09/2016

Fioccano le multe per gli agricoltori salentini: decreto Xylella non rispettato

Molti i controlli delle autorità sul rispetto della delibera 459/2016 della Regione Puglia che impone la trinciatura della vegetazione spontanea ed il successivo interramento con aratura del terreno. Il tutto avrebbe dovuto essere compiuto entro il 30 aprile


Nelle ultime settimane, a fronte di circa 2mila controlli, sono state elevate circa 250 sanzioni, da mille a 3mila euro, agli agricoltori titolari di terreni ricadenti nell'area infetta dal batterio da quarantena, che non hanno adottato le prescrizioni previste dal decreto di giunta regionale numero 459 del 2016.

Queste operazioni consistono nella trinciatura e della vegetazione spontanea ed il successivo interramento con aratura del terreno. Il tutto avrebbe dovuto essere compiuto entro il 30 aprile. Si tratta di prescrizioni obbligatorie, sebbene molto controverse.

Protesta l’Ordine degli agronomi di Lecce. Il suo presidente, Rosario Centonze, e con una nota ufficiale contesta alle istituzioni che “l’unica attività svolta con massima solerzia al momento è quella sanzionatoria nei riguardi di olivicoltori che invece per tutto il resto sono stati abbandonati al proprio destino”.

Meno solerti sarebbero state, invece secondo Centonze, sul sostegno agli agricoltori. “Non vi è traccia infatti – scrive l’agronomo – di tutti gli aiuti promessi in questi tre anni, a cominciare dalla misura 5 del Psr, ovvero il sostegno agli agricoltori per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, o le risorse previste dal decreto 102 del 2004, sempre per le aziende agricole che hanno subito perdite di produzione a seguito dell’attacco della Xylella. Viene da chiedersi, in una situazione così drammatica per l’olivicoltura del Salento, se sia giusto partire proprio dalle multe ai coltivatori, che di questa situazione sono le principali vittime”.

“La patologia – prosegue – avanza in modo pauroso, i disseccamenti si estendono con una velocità impressionante, ma a tutt’oggi poco di concreto è stato fatto per venire incontro alle tante difficoltà che gli agricoltori stanno affrontando, ciascuno nella solitudine della propria azienda”.

“Dobbiamo iniziare a ragionare – conclude – con la massima urgenza e serietà delle prospettive olivicole e più in generale dell’agricoltura del Salento, basta proclami, mettiamo fine agli appelli che sistematicamente cadono nel vuoto, rifiutiamo l’assistenzialismo fine a se stesso, e ripartiamo con coraggio nella consapevolezza di non essere secondi a nessuno”.

di C. S.