Italia 02/02/2016

Frutta e verdura per i poveri rivenduta all'estero, blitz dei Nas

Secondo l'accusa dei Nas alcuni soggetti avrebbero acquistato 13 mila tonnellate di ortofrutta grazie ai fondi per gli indigenti dell'Unione europea per poi vendere queste derrate, che dovevano andare ai bisognosi, sui mercati esteri


Una operazione dei Nas, in tutta Italia, è scattata alle luci dell'alba.

Oltre 150 carabinieri dei Nas stanno eseguendo 12 misure cautelari e 50 perquisizioni nei confronti di alcuni soggetti a vario indagati per associazione per delinquere dedita alla truffa.

Secondo l'accusa alcuni soggetti avrebbero acquistato, grazie ai fondi per gli indigenti dell'Unione europea, ben 13 mila tonnellate di ortofrutta e anzichè donarla agli enti benefici l'avrebbe rivenduta nei mercati all'ingrosso in Italia e in quelli dell'Europa dell'est, in Croazia e in Romania, garantendo guadagni milionari.

Secondo quanto precisato dai carabinieri del Nas, i provvedimenti sono stati eseguiti oltre che in Lombardia, dove è stata organizzata la frode, anche nel Lazio, in Campania, in Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Questo il meccanismo: gli imprenditori agricoli e i coltivatori ricevevano legalmente i fondi europei per destinare gratuitamente parte del loro raccolto - che altrimenti sarebbe andato distrutto - a enti benefici, come Caritas, Croce rossa italiana, protezione civile e diversi banchi alimentari del territorio nazionale. Successivamente, per donare il cibo in beneficenza, i produttori, ignari della truffa, si affidavano alla onlus di Lodi che, falsificando le fatture, inviava solo un piccolo quantitativo di merce alle associazioni.

In pochi mesi sono state documentate oltre 900 transazioni illecite di frutta e verdura per un valore di 4 milioni di euro. Il meccanismo fraudolento è stato notato dai carabinieri del Nas, con l'intervento della polizia di Gorizia che ha fermato un carico merci sul confine, a partire dai contenitori della frutta trovate nei mercati all'ingrosso. Il sospetto è nato dalle targhette poste sulle confezioni, su cui vi era scritto che la frutta era destinata alla donazione e non alla vendita. La competenza dell'indagine è della procura di Lodi.

di C. S.