Italia 22/04/2015

Sempre meno vino sulle tavole degli italiani, ma di maggiore qualità

Dal 2008 a oggi si registra un calo delle vendite di vino del 19%. Si beve meno ma meglio. In crescita la domanda di vini da vitigni autoctoni. Gli italiani, per tradizione, accompagnano i pasti con il vino e negli anni c'è stato un passaggio graduale dalla quantità alla qualità


Il consumo di vino nel nostro Paese tocca il minimo storico dall'Unità d'Italia, registrando un calo del 19% dall'inizio della crisi del 2008: questo dato, tuttavia, non deve preoccupare perchè se è vero che si beve di meno è altrettanto corretto sottolineare che è aumentata la qualità del consumo.

E' l'analisi sull'andamento del consumo di vino in Italia condotta da Vinòforum, che dà nome all'omonima manifestazione che quest'anno festeggia la sua 12esima edizione, dal 12 al 21 giugno, nella location dello Spazio del gusto a Roma.

"Il vino non sta scomparendo dalle tavole degli italiani principalmente per colpa della crisi, che comunque incide sui consumi: niente drammi, insomma, perchè gli italiani, per tradizione, accompagnano i pasti con il vino e negli anni c'è stato un passaggio graduale dalla quantità alla qualità, una sorta di autoregolazione" dichiara l'ideatore del brand Vinòforum, Emiliano De Venuti.

"I dati che registrano la crescita della domanda di vini ottenuti da vitigni autoctoni, in passato trascurati o poco valorizzati, confermano l'orientamento del consumatore italiano verso un prodotto di maggiore qualità in grado di esaltare le eccellenze gastronomiche del nostro Paese - spiega De Venuti - Questo cambiamento pone l’attenzione sulla necessità di investire nella comunicazione e nella promozione della cultura del vino e del suo legame con il territorio, così da coinvolgere nuovi consumatori, soprattutto giovani, invitandoli non solo a uno stile di vita più sano, ma anche a un comportamento più responsabile nei confronti del consumo degli alcolici".

di C. S.