Italia 16/07/2014

La criminalità organizzata si è impossessata della filiera del cibo

Il 2013, secondo FareAmbiente, è stato l’anno in cui è venuta a galla la fragilità del sistema di controllo della sicurezza alimentare nell’Unione europea. Tutti i numeri dei controlli in Italia da parte di ICQRF, NAC, NAF, Guardia di Finanza e Guardia Costiera


Nel 2013 vi è stato un forte aumento del cosiddetto “etichette packaging”, ovvero la contraffazione di etichette che ha fatto registrare 3.367.846 di sequestri contro i 643mila del 2012 da parte dei NAC.

È quanto emerge dall’annuale rapporto di FareAmbiente sulle frodi agroalimentari.

Ma la criminalità non si limita più a contraffare o ad adulterare prodotti alimentari, ora li crea tavolino. È il caso dei “wine kit” o dei “food kit”, cioè metodi per ricavare vino o formaggio partendo da polvere di mosto, acqua a additivi chimici o polvere di caglio, nel caso dei formaggi. Tali kit poi finiscono in rete presentandosi ai consumatori come vini o formaggi di qualità soprattutto italiani ma, anche francesi, a basso costo.

La criminalità organizzata ha individuato nella filiera del cibo un’ottima fonte di guadagno illecito a spese di ignari consumatori che, a causa della crisi, controllano sempre meno ciò che mettono sulla tavola.

Più che imporre il pizzo i clan, attualmente preferiscono imporre i prodotti da commercializzare a discapito della salute e della libera economia.

Dai dati del 2013 inoltre balza subito all’occhio come siano aumentati fortemente i reati di contraffazione dei marchi (IPG, DOC etc.), gli illeciti legati alla ristorazione, soprattutto di quella etnica, dell’alterazione del vino e dei formaggi.

Ma il 2013 è stato anche l’anno in cui è venuta a galla la fragilità del sistema di controllo della sicurezza alimentare nell’Ue. Sempre secondo i NAC sono 28,3 i milioni di euro di illeciti finanziamenti ai danni dello stato e della Ue, sono stati sequestrati beni per 6,7 milioni di euro e deferiti all’autorità giudiziaria 2055 autori di reato. 84 le violazioni penali, 111 quelle amministrative. È da sottolineare che i sequestri e l’accertamento di attività illecite sono cresciute a fronte di una diminuzione dei controlli nel 2013.

Il NAF, nucleo agroalimentare della forestale, per esempio, ha accertato 189 reati, l’80% in più del 2012, 226 segnalati all’autorità giudiziaria (+47%), 1114 illeciti amministrativi (-6%), i NAS invece su 11.803 controlli sui ristoranti hanno rilevato nel 45% dei casi delle difformità con la normativa vigente.

La Guardia di Finanza poi ha sequestrato 12mila tonnellate e 280mila ettolitri di prodotti agroalimentari oggetto di frode. Il primato spetta all’olio di oliva (circa 900 tonnellate), ai mosti e all’uva parzialmente fermentati (9000 tonnellate), e vini e spumanti per oltre 270mila ettolitri.

I maggiori controlli della guardia costiera, sono stati fatti presso i punti di sbarco (45.322), seguiti da quelli in mare (12.258). Le sanzioni sono state 4885, le principali elevate in mare (1209), in pescherie ( 840), nei punti di sbarco (802) e nella ristorazione (606). L’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) infine, ha eseguito oltre 36mila controlli e verificati oltre 24mila operatori e 55mila prodotti.

“E’ preoccupante il salto di qualità dell’azione criminale emerso dalla meritoria azione dei NAC – ha sostenuto Colomba Mongiello, vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione e componente della Commissione Agricoltura della Camera– che ha rilevato l’incremento della contraffazione delle etichette, particolarmente dannosa per chi produce e consuma qualità, ed il controllo occulto di intere aree del mercato, con la criminalità organizzata ormai capace di imporre i prodotti da commercializzare a scapito della salute e della libera concorrenza.
Nel 2013, inoltre, è stata messa a nudo la fragilità del sistema europeo di tutela della sicurezza alimentare. Un tema strategico che più volte il Parlamento ha portato all’attenzione dei Governi negli ultimi 7-8 anni, partendo dalla necessità di completare la rete dei focal point con l’attivazione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare istituita a Foggia.
L’apprezzamento espresso dai rappresentanti delle Forze dell’Ordine per gli strumenti a tutela di produttori e consumatori come per le sanzioni ai danni degli agro pirati contenuti nella legge ‘salva olio’ sarà valutato con attenzione dalla Commissione d’inchiesta – ha concluso l’on. Mongiello – il cui compito è anche quello di fornire al Parlamento indicazioni operative per migliorare l’efficienza della normativa anti contraffazione, con l’obiettivo di tutelare il Made in Italy anche e soprattutto in Italia”.

di C. S.