Italia 23/04/2014

Le piante officinali hanno il loro piano strategico

La Conferenza Stato-Regioni ha approvato, il 10 aprile, il piano di settore della piante officinali che il Ministero delle politiche agricole ha elaborato in collaborazione con il Ministero della salute


Il settore delle piante officinali è alla base di più filiere - alimentare, farmaceutica e cosmetica, innanzitutto- in grado di esprimere valenze ambientali, salutistiche e socioculturali e conferire all’agricoltura quel ruolo multifunzionale che rappresenta uno dei cardini della PAC anche nella nuova strategia 2014-2020.

Il Tavolo di filiera che ha elaborato il Piano di settore comprensivo di due allegati tecnici ed un glossario, è composto da esperti delle Amministrazioni centrali, delle Regioni, degli Enti di ricerca agricoli ma anche di esperti provenienti dalle Università di farmacia, chimica e sanità vista la polivalenza del mondo delle officinali, nonché delle Associazioni e Federazioni del settore.

Quello delle piante officinali è un settore di nicchia ma con un trend in espansione e un potenziale ancora tutto da sfruttare. La filiera coinvolge quasi 3 mila aziende agricole e la superficie investita - poco più di 7 mila ettari - in un decennio è più che triplicata; anche le superfici biologiche, che interessano circa 2.900 ettari, hanno registrato una crescita nel periodo 2000-2011.

Fa parte degli allegati al Piano anche lo studio coordinato da ISMEA “Piante officinali in Italia: un’istantanea della filiera e dei rapporti tra i diversi attori”, che ha permesso di descrivere il settore con dati aggiornati e delineare l’attuale contesto economico e competitivo in cui questo si muove, con l’obiettivo di fornire agli operatori, sia della fase agricola che di quella industriale e distributiva, informazioni utili per orientare l’attività economica e produttiva. Nel

Piano sono definite le linee programmatiche di intervento per lo sviluppo e la valorizzazione del comparto al fine di poter realizzare un vero progresso della filiera agricola delle piante officinali che superi, soprattutto nella fase della produzione primaria, la definizione di “settore di nicchia” nel quale, tradizionalmente, le produzioni erano e sono tuttora rappresentate con la presenza, comunque tradizionale di specie spontanee, caratterizzate da un elevato numero di prodotti, ma scarsi volumi.

Peraltro vi è l’auspicio che questo settore, non soggetto ad una Organizzazione Comune di Mercato (OCM) della Politica Agricola Comune (PAC), possa svilupparsi creando una filiera nazionale “consistente” visto che per quanto attiene la “qualità”, il livello delle produzioni nazionali presenta già elevati standard qualitativi.

Fonte: Aiol

di C. S.