Gastronomia 21/06/2017

La Cucina Italiana patrimonio immateriale dell'Umanità

Avviato l'iter per il riconoscimento da parte dell'Unesco della Cucina Italiana come Patrimonio immateriale dell'Umanità. Un traguardo che potrebbe essere un significativo passo in avanti per far comprendere a livello mondiale l'importanza della nostra cucina, del suo rispetto e del suo essere tramandata correttamente


Si è conclusa ieri, con immensa soddisfazione dei partecipanti e dell'organizzazione, una tre giorni particolarmente rilevante per la cultura gastronomica del nostro Paese, dentro e fuori i suoi confini, in cui hanno preso vita pasta e pizza show, convegni, dibattiti ed un grande mercato dei sapori che ha portato in Casentino alcune tra le migliori produzioni gastronomiche italiane.

Grazie alla partnership tra il Forum sulla Cucina Italiana nel Mondo, alla sua VI edizione, e Capolavori a Tavola, alla sua XVI edizione, si sono accesi i riflettori tra Stia, Poppi, Rassina e Bibbiena, in provincia di Arezzo, con un appuntamento pensato sia per appassionati, sia, soprattutto, per operatori di settore provenienti da tutto il mondo - tra cui grandi chef e pizzaioli - che hanno dato il via ad un proficuo scambio di idee, opinioni e riflessioni riguardanti la cucina italiana nel mondo, con il suo presente ed il suo futuro.

Nella giornata clou di ieri, quella conclusiva, due gli eventi di fondamentale rilevanza per questa manifestazione dal respiro internazionale: l'assemblea dedicata al progetto, voluto ed ideato dalla nascente Associazione Italian Cuisine in the Word, con sede in Casentino, che diventerà in futuro una Fondazione, per il riconoscimento della cucina Italia fuori dall'Italia come patrimonio immateriale dell'Unesco, e Capolavori a Tavola, manifestazione gastronomica di beneficenza creata da Simone Fracassi.

Al convegno svoltosi alle Terme di Stia “La Cucina Italiana patrimonio immateriale dell'Umanità”, in cui hanno preso parte oltre ad autorità locali, al presidente dell'associazione Rosario Scarpato ed il vice presidente dell'associazione Simone Fracassi, anche esperti dell'Unesco e rappresentanti della ristorazione italiana dentro e fuori i confini, si è parlato della necessità di tutelare la cucina italiana, un settore fortemente identitario per il nostro Paese.

Il riconoscimento da parte dell'Unesco, come ha affermato Rosario Scarpato, potrebbe essere un significativo passo in avanti per far comprendere a livello mondiale l'importanza della nostra cucina, del suo rispetto e del suo essere tramandata correttamente, mantenendo così intatto e rispettando ciò che ha contribuito, ed ancora contribuisce, a costruire la storia del nostro Paese.

Grazie anche al convegno che si è svolto sempre ieri alle Terme di Stia, “Prodotti dell'eccellenza enogastronomica italiana sui mercati esteri, quale futuro?”, si è parlato, inoltre, delle difficoltà delle esportazioni a causa di una burocrazia sempre più soffocante e di rapporti difficili tra i vari stati che non aiutano ad intraprendere un giusta crescita di mercato. Si è discorso, inoltre, sull'importanza del controllo sulla qualità di ciò, a marchio Made in Italy, che arriva sulle tavole di tutto il mondo e dell'utilizzo di prodotti di eccellenza anche fuori dall'Italia, questa quale unica via percorribile per poter mantenere viva la nostra tradizione culinaria, senza inquinarla e stravolgerla, e diffonderla correttamente.

di C. S.