Gastronomia 24/07/2015

Le nuove frontiere dell'industria alimentare sono artigianalità e salubrità

Le multe dell'antitrust di inizio anno non hanno frenato l'industria alimentare italiana dal vantare, più o meno velatamente, l'artigianalità delle loro produzioni. Se il “Made in” non tira più occorre cambiare bersaglio


Salute e artigianalità, sono queste le chiavi del successo dell'industria alimentare nel prossimo futuro.

Lo sanno bene i grandi colossi americani, come McDonald's, che hanno cominciato, con la dovuta prudenza, a eliminare ingredienti pericolosi o insalubri per sostituirli con altri che almeno abbiano una maggiore parvenza di naturalità e salubrità.

Lo sa bene anche l'industria alimentare nazionale alle prese, da mesi, con una campagna contro l'olio di palma. Alcune industrie, la minoranza, ha scelto di contrattaccare sul fronte della salubrità dell'olio di palma, ingaggiando sponsor, ma la maggioranza ha deciso di ridurre o eliminare l'olio di palma come ingrediente da molti prodotti.

Queste campagne sono le più visibili, ad alto impatto mediatico, ma, più sotterranea è in corso anche la guerra dell'artigianalità.

Molte industrie alimentari stanno cercando di far passare messaggi rassicuranti legati all'artigianlità del loro processo produttivo, dal ragù fatto come a casa fino ai frollini di Banderas. Già a febbraio l'Autorità Antitrust ha multato alcune aziende di patatine. Sanzionate per un milione di euro complessive caratteristiche nutrizionali o salutistiche non corrette e “vanti di artigianalità”.

La storia si ripete quest'estate.

Le gelaterie Grom hanno già deciso, dopo l'esposto del Codacons, di togliere il riferimento all'artigianalità del loro prodotto dalla pubblicità. Il gelato di Grom, pur essendo un prodotto di alta qualità, realizzato con materie di prima scelta, “non è artigianale per due motivi - spiega all'Adnkronos l'avvocato Enrico Venini, legale del Codacons che ha seguito la vicenda - prima di tutto per le dimensioni dell'azienda, essendo una Spa, non è una ditta artigianale. In secondo luogo, fatto ancora più importante, è la stessa caratteristica del gelato: per essere artigianale dovrebbe essere prodotto in loco e dunque fresco, invece l' azienda prepara le miscele in un unico centro produttivo, in provincia di Torino, e da lì viene smistato ovunque, nei rivenditori italiani e all'estero fino a New York, Tokyo, Parigi, Osaka a Malibu”.

La vicenda Grom ha aiutato altre imprese a calibrare i propri messaggi pubblicitari. Ecco allora gli spot televisivi, di un grande marchio dell'industria di gelati, affermare che il loro prodotto si “ispira” alla tradizione artigianale.

Salubrità e artigianalità, ecco le due nuove frontiere su cui si giocherà il futuro dell'industria alimentare italiana e mondiale.

di T N