Economia 18/04/2018

In crescita l'export di olio d'oliva verso i Paesi scandinavi

In crescita l'export di olio d'oliva verso i Paesi scandinavi

La Svezia, negli ultimi dieci anni, ha fatto registrare un auento delle importazioni di olio d'oliva dall'Italia del 58%. Ancora forte la competizione col burro


In aumento la produzione di olio della campagna olivicola 2017/18, rispetto alla precedente, con una stima intorno ai 2 milioni e 900mila tonnellate di prodotto, secondo le stime del COI, rielaborate da Unaprol in occasione di SOL di Verona, manifestazione nell'ambito di Vinitaly.

A fare la parte del leone è sempre l’Europa con Spagna, Italia, Grecia e Portogallo che raggiungono 1 milione e 800mila tonnellate di prodotto, seguite da Paesi in crescita come Turchia, Tunisia e Marocco mentre il principale importatore di olio di oliva rimangono gli Stati Uniti d’America con una quota di mercato del 37%.

Un focus sull’argomento è stato organizzato oggi da Unaprol, ancora una volta in collaborazione con l’Agenzia ICE, sull’export di olio nei Paesi Scandinavi, un mercato in cui le importazioni dei prodotti agroalimentari, soprattutto europei, hanno evidenziato un netto incremento grazie a una crescente attenzione per il valore nutrizionale e salutistico degli alimenti. Resta forte però la concorrenza del burro, tanto che la quantità consumata annua pro capite (0,9 kg in Svezia e 1 kg in Danimarca), è ancora lontana dai consumi dei Paesi mediterranei come Grecia (16,5 kg) e Italia (9,2 kg). In particolare in Svezia, dal 2008 al 2017, l’import di olio d’oliva è cresciuto molto facendo registrare una variazione del 58% con l’Italia.

di C. S.