Economia 04/05/2017

L'export dell'agroalimentare italiano cresce del 3,5% all'anno

Non sono le tipicità della Dieta Mediterranea gli alimenti più esportati all'estero. Sono invece cioccolato, tè, caffè, spezie e piatti pronti. I maggiori centri italiani votati all'export sono Verona con 2,9 miliardi di euro, Cuneo con 2,5 miliardi e Parma con 1,6 miliardi


All’estero il made in Italy vince soprattutto con cioccolato, tè, caffè, spezie e piatti pronti. Il giro d’affari esportato è di 6,2 miliardi di euro. Seguono poi i vini con 5,6 miliardi di euro, vengono poi pane, pasta e farinacei con 3,6 miliardi di euro; ma anche frutta e ortaggi lavorati e conservati, uva e agrumi con 3,4 miliardi di euro.

L'agroalimentare italiano nel mondo- emerge da uno studio della Camera di commercio di Milano- vale invece 38 miliardi di euro all'anno e cresce in media con un tasso del 3,5%.

Tornando ai prodotti tricolore gli aumenti più consistenti si registrano per cioccolato, latte e formaggi, pesca e acquacoltura (+6%), oli e gelati (+5%), vini e granaglie (+4%).

I maggiori centri italiani votati all'export sono Verona con 2,9 miliardi di euro, Cuneo con 2,5 miliardi e Parma con 1,6 miliardi, Milano è quinta con 1,4 miliardi, il 4% del totale. Bolzano 4°, Salerno 6° e Modena 7°. Tra le prime venti posizioni la maggiore crescita a Venezia (+15%), Padova (+12%), Firenze, Torino e Bergamo (+11%). La Lombardia con 5,9 miliardi di export rappresenta più di un settimo del totale italiano. Oltre a Milano, 5° in Italia, tra le prime 20 ci sono anche Bergamo 12° e Mantova 18°. A crescere di più sono Lodi che raddoppia il suo export (+103,8%), Sondrio (+16,1%), Cremona e Varese (+11%).

La Lombardia per peso sul totale nazionale si distingue in pesci, crostacei lavorati e conservati, con il 38%: Como leader italiana (31%, +12,1%), Brescia 10° e Milano 14°, ma anche in prodotti lattiero-caseari dove rappresenta il 36,8% del totale con Mantova 3°, Lodi 4°, Cremona 6°, Brescia 7°, Bergamo 9°, Pavia 14° e Milano 15°. Pavia è invece al primo posto per granaglie, amidi e prodotti amidacei (16% nazionale).

di C. S.