Economia 29/07/2015

L'agroalimentare vale il 3% del commercio elettronico italiano

Nel 2015 dovrebbe superare i 460 milioni di euro, con un tasso di crescita del 27%. Presto sarà disponibile in Italia lo shop on line di Amazon per l'enogastronomia. Il food italiano deve trovare una strategia multicanale per poter uscire dai propri limiti geografici


Il commercio alimentare online nel 2015 dovrebbe crescere di un+27% rispetto al 2014. La previsione è dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - Politecnico di Milano.

Nell’anno in corso- secondo le analisi formulate- l’insieme di Grocery (spesa da supermercato) e Food&Wine enogastronomico, dovrebbe superare i 460 milioni di euro, ossia il 3% dell’eCommerce nel nostro Paese. L’incremento- si spiega- è dovuto alla scelta di Amazon di aprire un negozio di alimentari e cura della casa dove è possibile trovare marchi nazionali e internazionali come Barilla, Valfrutta, Knorr, Rio Mare, San Benedetto, Mulino Bianco.

"Il comparto alimentare è nel 2015 uno dei settori più dinamici nel panorama dell’eCommerce B2c italiano - spiega Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano - Crescono sia il Grocery (spesa da supermercato), che nel 2015 supera i 200 milioni di euro, sia il Food&Wine enogastronomico, che sfiora i 260 milioni di euro." "Negli ultimi due anni- aggiunge Perego- sono diverse le insegne della grande distribuzione che hanno attivato iniziative di Click&Collect, con la possibilità di ordinare online e di ritirare presso il punto vendita. Anche nel Food&Wine enogastronomico rileviamo un certo fermento grazie all’intraprendenza di produttori, “presidi territoriali” (che valorizzano prodotti locali), retailer, enoteche e start up, come ad esempio nella vendita di prodotto fresco (soprattutto frutta e verdura), nella consegna del pranzo pronto a domicilio, e nella vendita di prodotti in nicchie molto specifiche. L'ingresso di Amazon- conclude- non può che incrementare ulteriormente la vitalità del comparto. Ne beneficeranno anche le Pmi del settore food, che con il Marketplace potranno avere un ulteriore canale di accesso all’eCommerce e all’Export online."

"Lo sbarco online del grocery italiano è in ritardo rispetto al resto d'Europa. Al contrario di altri settori, il grocery non è riuscito ad organizzarsi in maniera adeguata: dal nostro indice mensile che monitoriamo con Human Highway, negli ultimi tre mesi, gli acquisti online nell'alimentare rappresentano solo l'1,2%, fanalino di coda dell'intero eCommerce italiano - commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm - Consorzio del Commercio Elettronico Italiano - Amazon oggi va a colmare un vuoto nell'offerta: velocità, puntualità, delivery sono stimoli per la piccola, media e grande distribuzione organizzata italiana che deve reimpostare la propria strategia distributiva."

"Inoltre - prosegue Roberto Liscia - l'offerta tipica dei prodotti Made in Italy continua a soffrire di una restrizione geografica, non solo nazionale ma anche regionale. Il food italiano deve trovare una strategia multicanale per poter uscire dai propri limiti geografici."

di C. S.