Economia 24/04/2015

Il passaparola vale più della pubblicità per l'alimentare

Secondo un sondaggio di Trdn, la community di marketing collaborativo più grande d’Europa, il 43% si affida ai suoi amici quando c'è da scegliere un nuovo prodotto. Solo il 9% cede alle lusinghe della pubblicità in televisione


Il futuro dell'alimentare sta nel passaparola, secondo un sondaggio di Trdn, la community di marketing collaborativo più grande d’Europa.

L’importanza del passaparola in fatto di cibo è un dato che emerge prepotentemente: quando vogliamo sperimentare nuove cucine internazionali gli amici sono la nostra prima fonte di informazione con il 93% delle preferenze.

Dal sondaggio emerge poi che la fiducia verso le persone che conosciamo personalmente è quella che ci spinge maggiormente nelle scelte dei cibi che acquistiamo. Quando si tratta di scegliere nuovi prodotti infatti, solo il 9% si affida ai programmi televisivi, il 17% al medico di fiducia, il 28% alle opinioni di altri su internet e ben il 43% si affida alle opinioni di persone che conosce.

La fiducia nel prossimo pare proprio essere il nuovo motore dell’economia agricola e agroalimentare.

Internet e i social network hanno ampliato la possibilità di dialogo e di confronto, con un riverbero anche sugli acquisti.

Non c'è troppo da stupirsi. Quanto emerso dal sondaggio di Trdn era già sostenuto da numerose fonti tra cui una ricerca del Journal of Marketing Research per cui il passaparola è almeno 10 volte più efficace della pubblicità e da numerosi studi che parlano della fiducia come nuovo motore dell’economia.

Ma quando si parla di cibo, a noi italiani, oltre il consiglio, piace la prova.

Nel sondaggio viene infatti confermata la tipicità italica del cibo come momento aggregativo. I dati in proposito dicono che ci piace cucinare per amici e parenti (93% degli intervistati) e invitare gente a casa per far assaporare le prelibatezze cucinate da noi (88%).

di C. S.