Economia 10/04/2015

Diminuiscono le vendite di olio d'oliva a dicembre e gennaio

Diminuiscono le vendite di olio d'oliva a dicembre e gennaio

Canada, Cina e Stati Uniti trascinano al ribasso i numeri del commercio oleario internazionale. In controtendenza Brasile, Giappone e Australia. Effetto dell'aumento dei prezzi? Il trend si invertirà nei prossimi mesi?


Nei primi quattro mesi della nuova campagna olearia (ottobre 2014-gennaio 2015), i segnali sul commercio internazionale di olio di oliva mostrano segnali contrastanti.
In crescita le importazioni in Brasile (+7%), Giappone (+6%) e Australia (+2%).
In diminuzione le importazioni in Canada, Cina e Stati Uniti (-4% a testa).
In Russia, dove i dati sono disponibili solo per i primi tre mesi della campagna, l'aumento dell'import è stato del 13%.

In particolare i dati di dicembre 2014 e gennaio 2015 mostrano una notevole diminuzione nelle importazioni rispetto agli stessi mesi della campagna precedente.
Le importazioni sono diminuite nel mese di dicembre in Russia, in dicembre e gennaio in Cina e negli Stati Uniti e nel mese di gennaio in Australia e in Canada.

Sarà tuttavia necessario capire la dinamica dei prossimi mesi per comprendere se queste diminuzioni sono da considerarsi una risposta temporanea alla pessima campagna olearia in Spagna e in Italia, dove si sono registrati aumenti importanti dei prezzi, oppure se sono dovuti ad altri fattori, e a nuove tendenze di consumo.

Al momento, secondo il Coi, appare più probabile la prima ipotesi, anche stando ai dati che vengono dal Brasile dove, a fronte del calo in dicembre, il mese di gennaio ha visto un rialzo delle importazioni che ha compensato le perdite del mese precedente.

L'anomalia della campagna olearia si riscontra anche in base ai dati degli scambi dell'Unione europea.
Nei mesi ottobre-dicembre le importazioni intra comunitarie sono incrementate del 18% e quelle da paesi extra Ue dell'8%.
E' in particolare quest'ultimo dato a dover essere attentamente monitorato nei prossimi mesi, quando è previsto un aumento delle importazioni dall'estero, Tunisia in particolare, a fronte del pesante calo produttivo in Italia e Spagna.

di C. S.