Economia 01/04/2015

200 milioni di euro per l'agroalimentare italiano

De Agostini ha presentato un nuovo fondo di private equity destinato a finanziare progetti e iniziative imprenditoriali preferibilmente a gestione familiare e con problemi di ricambio generazionale e di accesso al credito, nonché di apertura verso i mercati esteri


Si chiama “Taste of Italy” l’investimento per un totale di 120 milioni lanciato da IDeA, il fondo di private equity del gruppo De Agostini, con un obiettivo di raccolta da 200 milioni di euro. Non solo libri, quindi, ma una presenza diretta nel mondo dell’agroalimentare con investimenti da 10-30 milioni cadauno in una decine di aziende del settore. Lo scouting delle aziende su cui puntare è già iniziato e vede in un franchising di piadine il primo bersaglio (secondo indiscrezioni rese note da Italia Oggi si tratterebbe del gruppo La Piadineria). La firma ufficiale sarà annunciata nel mese di aprile, intanto è stato tracciato l’identikit delle aziende su cui investire: pmi con un fatturato tra i 10 e i 200-300 milioni, preferibilmente a gestione familiare e con problemi di ricambio generazionale e di accesso al credito, nonché di apertura verso i mercati esteri.

È proprio l’export, infatti, secondo l’a.d. di IDeA Mario Barozzi il tasto dolente delle aziende dell’agroalimentare italiano, dove tuttavia c’è più margine di crescita. “Quando ci riferiamo al settore agroalimentare – chiarisce – intendiamo tutte le aziende coinvolte nella filiera, dalla produzione alla lavorazione, passando per la distribuzione, la ristorazione e il packaging”. Daniele Ferrero, consigliere e membro di IDeA e a.d. e presidente di Venchi spiega invece che “le quote d’ingresso previste dal fondo per ciascuna impresa hanno l’obiettivo di entrare in quota di maggioranza oppure in minoranza qualificata, per poter incidere in maniera attiva sulle strategie”. A presentare il nuovo fondo anche Oscar Farinetti, che fa parte del comitato investimenti, contribuendo con la sua conoscenza del settore. Farinetti ha garantito che farà da “censore”: “mi opporrò – ha detto il patron di Eataly – a investimenti in aziende che non sono in linea con i valori in cui credo”.

di C. S.