Economia 29/10/2014

E' bionda ma non luccica. Il settore delle birre in ginocchio

Da luglio a settembre, secondo lo studio Ref Ricerche per AssoBirra, le vendite di birra sono scese del 26%. Nel 2013 i consumi si sono mantenuti sostanzialmente piatti e si sono spostati verso prodotti economici


Il settore oggi vale 3,2 miliardi e garantisce 136mila posti di lavoro e conta oltre 200mila imprese.

La birra pesa in maniera rilevante sul fatturato dei pubblici esercizi: secondo dati Fipe-Confcommercio in media il 12% degli incassi vengono garantiti da questa bevanda, ma si arriva anche al 20% per i bar serali e addirittura al 43% per i bar/birrerie.

Ma da luglio a settembre, secondo lo studio Ref Ricerche per AssoBirra, le vendite di birra sono scese del 26% a causa del peso delle accise.

La birra è la bevanda alcolica preferita dagli under 54 (secondo uno studio Ipsos-Assobirra) e nell'80% dei casi viene bevuta "a pasto", quindi in modo responsabile e secondo uno stile di consumo che definiamo "Mediterraneo", ossia senza eccessi e in maniera consapevole".

Quanto ai consumi, nel 2013 si sono mantenuti sostanzialmente piatti (pari a 17milioni e 504mila di ettolitri, +0,3% sul 2012) così come il consumo pro capite, che rimane invariato: 29,2 litri annui contro i 29,3 del 2012. Un valore che conferma l`Italia all`ultimo posto in Europa, distante da Repubblica Ceca (144 litri procapite), Germania (107), Austria (106) ma anche da realtà "mediterranee" come la Spagna ( 82) e la Grecia (38,3).

Fa riflettere anche il cambiamento della composizione dei consumi: la crisi economica - combinata con l`aumento dei prezzi provocato dagli incrementi fiscali del 2013 - ha comportato l`accentuarsi di due fenomeni. Da una parte cresce una dimensione più domestica del prodotto, con consumi di birra che si spostano dal cosiddetto Fuori Casa (On Trade) all`acquisto nella distribuzione moderna e tradizionale (Off Trade): rispetto al 2012, il primo è sceso dal 41% al 40,3%, mentre il secondo è corrispondentemente salito dal 59% al 59,7. Si riduce dunque percentualmente il consumo fuori casa (bar, ristoranti, pub, ecc.) mentre aumenta il numero di coloro che acquistano birra per poi berla fra le pareti domestiche.

Altro fenomeno rilevante per il settore è lo spostamento verso i prodotti più economici. Relativamente alle tipologie di birra, i segmenti top del mercato - che consentono marginalità più alte al settore - hanno registrato una evidente flessione: la quota di mercato delle Specialità è scesa di quasi due punti, dal 13,4% all`11,5%, quella delle Premium di oltre tre punti e mezzo, dal 30,3% al 26,7%. Ciò a tutto vantaggio delle birre di minor prezzo, in particolare il Main stream, salito dal 47% al 51%, e le Private Label, passate dal 6,4% al 7,7%.

di C. S.