Mondo Enoico 14/07/2007

IN ALTO ADIGE. NEL MONDO DEL GEWÜRZTRAMINER, IL VINO AROMATIZZATO PER ECCELLENZA

Un viaggio di Pasquale Di Lena a Termeno, alla scoperta di un prodotto enoico ormai globalizzato, ottenuto da un’uva a bacca bianca che, quando arriva alla fase di maturazione, si colora di oro con venature ramate. I soli assaggi, pur numerosi, non possono spiegarne la natura e i caratteri


Tre giorni di full immersion hanno permesso a un pubblico selezionato di viticoltori, buyers, tecnici, giornalisti, appassionati e cultori del nettare di Bacco, di vivere, a Termeno, la sesta edizione del Simposio Internazionale del Gevurztramniner , ricca come non mai di tante interessanti iniziative: dalle degustazioni guidate agli abbinamenti, dalle esperienze dei singoli produttori agli interventi dei tecnici e degli esperti e, poi, i metodi di coltivazione, il significato del territorio (i territori ) di questo delizioso vino, le condizioni climatiche, le trasformazioni, le visite alle aziende coltivate da esperti ed appassionati viticoltori.

Termeno, la bella cittadina della Bassa Atesina, riconosciuta come la culla di questo vino dagli intensi aromi che tutto il mondo conosce ed apprezza, anche perché tutti i più importanti paesi produttori nei vari continenti hanno oggi, la possibilità di metterlo a disposizione del consumatore.
Un mondo ampio e complesso, quello del Gewurztraminer, un vino dono di un’uva a bacca bianca che, quando arriva alla fase di maturazione, si colora di oro con venature ramate, con la sua maggiore diffusione in Francia, soprattutto in Alsazia, per 2.600 ettari, poi negli Stati Uniti per 900 ettari, Germania 800, Austria 700, Australia 300 e poco meno in Nuova Zelanda.

In Italia sono in tutto 500, poco più, gli ettari coltivati, quasi tutti in Alto Adige, di cui 330 nella zona di Termeno, segnata da una delle più belle strade del vino, con la pianura verde di frutta, in particolare mele, e i fianchi delle montagne, che lasciano affiorare il bianco delle dolomie, i vigneti fitti di trame e di orditi, sia a spalliera che a pergolato.

Un vero e proprio mare verde intenso, un contesto dall’enorme significato paesaggistico-ambientale che dà al Gewürztraminer, prodotto in questa area, un valore aggiunto molto importante per vincere le sfide di un mercato sempre più competitivo e, come tale, difficile da conquistare, ma, non solo, anche da sostenere e mantenere, soprattutto per un vino, come si diceva, ormai globalizzato.

Un vino che ha nelle sostanze aromatiche la sua peculiarità e, come tale, visto che di sostanze aromatiche conosciute ad oggi sono altre 800, è da credere che il suo risultato dipende molto, sicuramente più che per altri vini, dalle diverse combinazioni variamente influenzate dal tipo di uva, dalla fermentazione e dall’invecchiamento.

Un vino aromatizzato, non dolce, se non nel caso di una vendemmia tardiva delle uve, che lascia una piacevole sensazione di amaro per la ricchezza delle spezie, prima su tutte il chiodo di garofano, molto floreale con la rosa che prevale su tutti gli altri fiori, e una interessante complessità di frutta esotica, in modo particolare ananas e banana, che si aggiunge a quella nostrana, in particolare pera. E poi un agrumato intenso, delicato, che, ho avuto modo di notare, permane e acquista sempre più piacere e spessore con la sequenza, quasi senza soluzioni di continuità, degli assaggi, che, nei tre giorni del Simposio, hanno riguardato un numero considerevole di Gewürztraminern, non solo dell’Alto Adige e del Trentino, ma, anche, dell’Europa e del mondo.

I soli assaggi, anche se numerosi, non avrebbero spiegato la natura e i caratteri di questo vino, la sua complessità e le sue potenzialità, ed ecco che il programma, preparato e sviluppato alla perfezione, con la presenza di tanti illustri relatori, di personaggi e personalità del mondo della ristorazione e di eventi molto accattivanti, apre al racconto ed agli incontri che danno, a me ed a quanti sono intervenuti, la possibilità di conoscere fino in fondo il Gewürztraminer, che, come ogni grande protagonista, riesce a recitare benissimo la sua parte.

Ben 14 i seminari in programma che, nel segno del rispetto degli orari e dei tempi, si sono sviluppati tutti con grande linearità, senza ansia né penalizzazioni, sia per i relatori che per gli ascoltatori.

In sintesi, seguendo l’ordine di svolgimento:

- la degustazione dei Gewürztraminer delle zone classiche dell’Alto Adiige, a cura di Dario Cappelloni, curatore dell’Almanacco del Berebene, e l’assaggio di prelibatezze di questa terra, dal pane tipico ai saporiti formaggi delle malghe, dal delizioso speck al famoso strudel ed, ancora, i piccoli frutti della Val Martello, tra i quali delle ciliegie carnose dal delicato sapore;

- la dotta lezione di Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori di Brescia, il grande esperto di analisi sensoriali che ha raccontato e spiegato le grappe di Gewürztraminer, attraverso l’albero degli aromi per sentire la molteplicità degli aromi, le emozioni;

- la presentazione da parte del Dr. Umberto Malossini, ricercatore del vicino Istituto Agrario di S. Michele all’Adige, di due nuovi cloni del Gewürztraminer e la caratterizzazione enologica di questo vitigno soprattutto per ciò che riguarda la componente aromatica;

- la chimica degli aromi spiegata da un grande esperto, il prof. Ulrich Fischer che è anche produttore nel Palatinato di questo vino, e come lo spettro degli aromi viene influenzata dal viticoltore nella vigna e dal’enologo in cantina.
Sempre il Prof. Fische,r protagonista di altri due seminari: quello riguardante la presentazione di cioccolatini, preparati da esperti cioccolatieri della ben nota Scuola della Perugina, alcuni a base di Gewürztraminer, e quello degli abbinamenti che hanno permesso di capire uno sposalizio possibile tra i due prodotti;

- una selezione di questo vino protagonista di tutti i continenti a confronto, sotto la guida di un grande critico del vino, collaboratore della nota rivista “Wine Advocate” di Robert Parker, che ha messo in luce diversità, segreti e magìa di questo vino;

- l’abbinamento con la cucina asiatica, nella serata nella Casa Civica di Termeno, a mio parere non molto riuscito per colpa dello chef , Joseph Peter , proprietario del ristorante asiatico “Mangostin” di Monaco, che non ha dato la giusta espressione alla pur grande ed affascinante cucina tailandese;

- tutt’altra cosa, invece, la performance del giorno successivo a pranzo, dopo un prima mattinata dedicata alle visite delle aziende della zona circostante Termeno, di Heinz Beck, l’uomo dalle tre stelle, il grande chef del Ristorante “La Pergola dei Cavalieri Hilton” di Roma, che ha avuto una spalla bravissima in Marco Reitano che ha abbinato alla perfezione ben dieci Gewurztraminer alle cinque deliziose portate preparate dal bravissimo e simpaticissimo bavarese di Monaco, romano di adozione;

- uno scambio di idee tra i produttori di Gewurztraminer del mondo. Un confronto per capire tecniche e metodi d produzione, l’evoluzione del mercato, il futuro di questo vino;

- il vigneto bio-dinamico di Marcel Deiss, la spiegazione del “terroir” da parte di questo viticoltore dell’Alsazia che ripropone i metodi tradizionali della sua regione per esprimere vini dal grande equilibrio per il ruolo che svolge il terreno, anche se composti da più uve. L’importante è che queste uve abbiano lo stesso tempo di maturazione per entrare, senza alcun calcolo predeterminato, nella fase di trasformazione. Vini delicati del 2004 che presentavano una ricchezza di profumi e di freschezza, che ho avuto modo di apprezzare insieme alla filosofia dell’autore, soprattutto nella situazione che vive il nostro pianeta.

A chiusura una grande serata di gala sul terrazzo del Castello di Rechtenthal che, insieme alla Casa Civica di Termeno, ha ospitato le iniziative.
Tre giorni intensi di lavoro che hanno messo in luce una realtà di grande interesse; una organizzazione perfetta sotto la guida attenta del presidente della Associazione del Gewurztraminer, Franz Scarizuola; un modello di presentazione di un vino e del suo territorio che, è mia impressione, serve a produrre risultati, soprattutto per ciò che riguarda la comunicazione, che ho trovato molto curata e puntuale, sia nella fase di preparazione e presentazione del Simposio che nel corso del suo svolgimento.

Fra due anni il settimo appuntamento, per dare continuità ad un discorso che vede protagonista un vino delizioso, qual è il Gewürztraminer e lo rende sempre più importante, grazie alle minute e particolari informazioni, alle attenzioni per la qualità che si intende offrire al consumatore.