Mondo Enoico 20/01/2017

Il binomio giusto per il vino del futuro è gusto e sostenibilità

Gusto, piacevolezza ed edonismo, benessere, con salubrità e sostanze antiossidanti, e sostenibilità, con tracciabilità e basso impatto ambientali, sono le chiavi per comprendere lo sviluppo del comparto vitivinicolo dei prossimi anni


Entro il 2020 il Pil nazionale connesso a questa produzione aumenterà del 30%, arrivando a quota 4 miliardi di euro. E' quanto emerge da uno studio della docente di Economia aziendale all'Università di Siena, Maria Pia Maraghini, che ha elaborato i dati partendo dalle ultime rilevazioni disponibili del settore.

L’Università di Siena partecipa alla grande manifestazione dedicata al vino “Wine&Siena” che animerà il centro storico della città nel prossimo weekend, il 21 e 22 gennaio, con il suo bagaglio di progetti di ricerca, analisi e studi nel settore agroalimentare.

La tracciabilità del vino, la verifica e la certificazione dell’autenticità dell’uvaggio e la trasparenza per il consumatore, sono oggetto del lavoro dello spin off universitario SeR.Ge, che offre servizi di identificazione genetica di piante ed analisi ecotossicologiche per il mercato agricolo e l’ambiente.
La misurazione della sostenibilità ambientale delle produzioni vitivinicole nei vari processi della filiera produttiva, dalla gestione del vigneto alla vinificazione in cantina, fino all’imbottigliamento e al trattamento di fine vita dei materiali di confezionamento, è l’attività della società INDACO2, nata come spin-off dell’Università di Siena e specializzata in valutazione ambientale e indicatori di sostenibilità.
I ricercatori dei due spin off, insieme ad altri del dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia che presenteranno le loro ricerche sulle sostanze antiossidanti e nutraceutiche contenute nel vino e nell’uva, utili per prevenire importanti patologie, saranno a disposizione dei visitatori nel palazzo del Rettorato durante le due giornate con i loro progetti e risultati.

''Oggi il fatturato delle aziende che producono vino sostenibile - spiega Maria Pia Maranghini - vale oltre 3 miliardi di euro, un terzo del valore della produzione totale e, pur usando stime prudenziali, è possibile prevedere che il Pil del vino italiano continuerà a crescere nei prossimi anni più velocemente di quello dell'agroalimentare, ma quello del vino sostenibile ancora di più, con valori doppi rispetto alle aziende tradizionali''. La docente stima che il tasso medio di crescita del fatturato delle imprese del vino oscilla tra il 3% e il 5% l'anno, a fronte del 7-10% delle realtà sostenibili. "E questo - osserva la studiosa - è dovuto non solo alla maggiore attenzione del mercato e dei consumatori su tematiche ambientali e sociali, ma soprattutto alla crescita imprenditoriale che solitamente caratterizza le aziende orientate a strategie di sviluppo sostenibile. Infatti, la ricerca della sostenibilità ambientale e sociale porta non solo vantaggi nella reputazione del prodotto, ma obbliga anche l'azienda a rimodellarsi trovando un efficientamento dei processi operativi aziendali (in particolare più efficaci campagne di comunicazione sul mercato), una migliore gestione delle risorse, aumentando la forbice fra costi e ricavi, nonché una maggiore propensione all'innovazione. Puntare sulla sostenibilità ambientale e sociale significa dunque migliorare anche quella economica dell'azienda".

di C. S.