Mondo Enoico 25/11/2016

Sostenibilità e produzione integrata, binomio vincente per la viticoltura di montagna

Il Mipaaf e gli assessorati all’agricoltura di regioni e province autonome, hanno dato vita al sistema di qualità nazionale di produzione integrata. Un sistema a cui potranno accedere i vigneti di montagna, patrimonio di biodiversità


"Sostenibilità e produzione integrata vanno sempre più a braccetto nella viticoltura di montagna e oggi trovano anche una concreta valorizzazione nella sintesi realizzata dal Ministero delle Politiche agricole, frutto di un lavoro lungimirante e coordinato, mettendo a sistema i protocolli (sull’agricoltura integrata) delle diverse regioni italiane". E’ stato questo il commento del presidente del Cervim Roberto Gaudio, intervenuto al convegno dedicato proprio a sostenibilità e produzione integrata, organizzato dal Cervim, dalla Camera di Commercio di Trento, dal Consorzio tutela vini del Trentino, che ha posto l’obiettivo sulle prospettive della viticoltura di montagna.

"E’ stato un evento molto importante – ha aggiunto Gaudio – dove sono stati trattati temi dall’alto contenuto tecnico in cui sono state approfondite anche le prospettive della viticoltura eroica. Un mondo quello dei vigneti di altura che rappresenta autentiche “isole” della biodiversità viticola, che corrono però il rischio di scomparire a causa degli elevati costi di produzione".
Il convegno di Trento è stato uno degli appuntamenti di preparazione del quinto Congresso Internazionale sulla Viticoltura di Montagna e in Forte Pendenza che si terrà a Conegliano (Tv) dal 29 marzo al 1 aprile 2017; organizzato dal Cervim in collaborazione con il CREA (Centro di Ricerca per la Viticoltura), il Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e la Regione Veneto.

In apertura ha affrontato il tema della sostenibilità come elemento fondamentale di una viticoltura che valorizza l’ambiente, il senatore Franco Panizza, relatore della legge che disciplina la coltivazione della vite e la produzione ed il commercio del vino, approvata dal Parlamento. Panizza ha anche ricordato che l’articolo 1 della norma riconosce il vino, la vite e i territori vitati quali componenti fondamentali del patrimonio culturale italiano.

Nel suo intervento Giuseppe Ciotti, della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale del Mipaaf è stato sottolineato come «nel settore vitivinicolo come del resto in ogni altra attività produttiva, l’applicazione di modelli sostenibili è ormai un prerequisito. Il Mipaaf e gli assessorati all’agricoltura di regioni e province autonome, hanno dato vita al sistema di qualità nazionale di produzione integrata- SQNPI, entrato a regime nel 2016, per porre in evidenza e garantire la sostenibilità dei processi produttivi dei prodotti agroindustriali, con un percorso basato su un concreto e scientificamente valido standard di riferimento, e su una gestione del sistema di qualità semplice ed economica. Lo standard di riferimento, è rappresentato dalla produzione integrata definita nei disciplinari delle regioni e delle province autonome. Tali disciplinari sono redatti conformemente alle linee guida nazionali e rappresentano ormai lo standard nazionale ampiamente adottato anche da operatori privati che operano nella trasformazione e nella distribuzione dei prodotti agricoli.

Si è parlato delle realtà di montagna e quindi anche del Trentino che conta 10.200 ettari di vigneto, coltivati da 7.600 viticoltori con una produzione che raggiunge circa 1,3 milioni di quintali annui, pari all’1,3% della produzione viticola nazionale, come ha sottolineato Maurizio Bottura, ricercatore della Fondazione Edmund Mach. Già a partire dalla fine degli anni ’80 la Provincia autonoma di Trento si è dimostrata attenta al tema della viticoltura sostenibile. Con l’implementazione del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) l’agricoltura trentina si trova pronta ad adottare le nuove regole ed a beneficiare dei vantaggi che possono derivare da questa nuova certificazione.

Fra gli interventi tecnici quello di Maria Chiara Ferrarese di Equalitas, che ha richiamato i requisiti sociale ambientali ed economici di un sistema viticolo sostenibile; quindi di Barbara De Nardi di CREA-Conegliano, sui riscontri offerti dalle nuove varietà viticole “resistenti”; di Francesca Ceola sul sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI). Mentre alla tavola rotonda, oltre a Roberto Gaudio del Cervim; sono intervenuti Mauro Leveghi, segretario generale della Camera di Commercio di Trento; Graziano Molon, direttore del Consorzio tutela vini del Trentino; Renato Martinelli della Provincia autonoma di Trento (Servizio Agricoltura).

di C. S.