Mondo Enoico 27/07/2015

Il Prosecco batte lo Champagne in Gran Bretagna

Buone le performance della viticoltura veneta, ma tutto ricade sulle spalle del Prosecco. Fermi i vini fermi, in calo gli sfusi. Il valore totale dell'export arriva a 1,67 miliardi di euro. Sono gli spumanti a crescere: dal 2009 al 2014, +208%


L’analisi dei dati sulle vendite all’estero del vino veneto 2014, realizzata annualmente da Veneto Agricoltura su dati forniti dalla Sezione Sistema Statistico Regionale, si osserva un incremento del 2,9% in quantità e del 5,1% in valore, rispetto all’anno precedente. Tradotto in termini assoluti, significa che sono stati esportati 6,2 milioni di quintali per un valore record di 1,67 miliardi di euro, con un prezzo medio di vendita pari a 2,70 euro/kg (+2,3%).

L’incremento registrato dall’export veneto risulta superiore a quello complessivo nazionale, che non è andato oltre l’1,1% in quantità e +1,4% in valore, con un prezzo medio di 2,49 euro/kg.

Ma non è tutto oro quel che luccica. Infatti la crescita del vino veneto è in realtà dovuta al successo di una tipologia in particolare, quella dei vini spumanti, in massima parte rappresentati dal Prosecco.

I vini fermi in bottiglia, che detengono una quota del 68% in valore sul totale del vino esportato, sono infatti stabili sui livelli dell’anno precedente (-0,4% in quantità e +1% in valore); il vino sfuso arretra di circa il -10%, soprattutto a causa della concorrenza del prodotto spagnolo; è quindi lo spumante a trascinare l’export, con un +32% in quantità e +25% in valore, incrementi molto rilevanti su base annua.

Se poi si confronta il valore dello spumante esportato nel 2009, anno di istituzione del nuovo sistema di denominazione del Prosecco, con quello del 2014, si può calcolare un aumento del +208%; tuttavia, l’aumento più che proporzionale della quantità rispetto al valore osservato nel 2014 sull’anno precedente, fa supporre che nel periodo più recente la crescita sia stata sostenuta da una politica di prezzi al ribasso.

Quali sono i maggiori acquirenti del vino veneto? Germania, Stati Uniti e Regno Unito, che insieme assorbono il 53% del valore totale fatturato dal Veneto. Considerando invece i soli vini spumanti, come detto vero motore dell’export veneto, la classifica cambia. La principale destinazione diventa il Regno Unito che nel 2014 ha speso quasi 130 milioni di euro per brindare a Prosecco, con un incremento del 50% in valore e del 62% in quantità, realizzando uno storico sorpasso sullo Champagne, da sempre le bollicine preferite dai Britannici; al secondo posto, ma distanziati di 50 milioni di euro di fatturato, gli Stati Uniti, il cui incremento è risultato pari al 17,5%. Terzo il mercato tedesco, la cui espansione è molto più contenuta, intorno al 4%. Seguono alcuni Paesi con quote di mercato ancora piuttosto ridotte, ma con incrementi notevoli su base annua: Svezia (+70%), Norvegia (+44%) e, udite udite, la Francia che registra un +30% in valore.

di C. S.