Mondo Enoico 23/07/2015

Le opportunità del mercato nazionale per i produttori di vino

Un terzo delle aziende intervistate da wine2wine ha dichiarato un aumento delle vendite. Bene Horeca e wine bar. All'ultimo posto l'e-commerce. Il rapporto diretto è la chiave per far conoscere la propria realtà e fidelizzare vecchi e nuovi clienti


Non ci sono solo i mercati esteri a dare soddisfazione alle cantine italiane. Seppur con luci ed ombre, anche il mercato nazionale sembra offrire delle opportunità ai produttori di vino. Secondo il IV° Osservatorio wine2wine, infatti, il 36,5% delle aziende intervistate ha dichiarato un aumento del fatturato domestico nei primi 4 mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2014. Il 53,9% non ha registrato variazioni di rilievo, mentre sono meno di una su dieci a dichiarare una contrazione delle vendite.

A trainare il mercato sono state le vendite effettuate direttamente in cantina: sei aziende su dieci sono soddisfatte dell’andamento di questo canale, segno che il rapporto diretto è la chiave per far conoscere la propria realtà e fidelizzare vecchi e nuovi clienti, con notevoli vantaggi legati anche alla mancanza di intermediari nella vendita. La soddisfazione è particolarmente diffusa tra le cantine con produzioni comprese tra 100.000 ed 1 milione di bottiglie (67,6%) e fatturati superiori ai 2 milioni di €, ma in generale questo canale di vendita è positivo anche per le aziende con produzioni e fatturati più limitati.

Proseguendo l’analisi del mercato domestico, situazione complessivamente positiva per i canali distributivi Ho.Re.Ca. e Wine Bar (soddisfatte 4 cantine su 10), senza differenze di rilievo relativamente alla dimensione aziendale.

Meno diffusa la soddisfazione relativamente alle vendite in enoteca, positiva per il 29,6% delle cantine ma, al contempo, negativa per il 18,4%.

In ambito vino e canali distributivi l’e-Commerce si conferma all’ultimo posto anche per quanto riguarda la soddisfazione, con meno del 20% di cantine che esprimono un giudizio positivo a fronte di un 38,2% che invece fatica a raccogliere frutti da questo strumento, complici anche la carenza di persone interamente dedicate, difficoltà nel gestire ordinativi e spedizioni, e criticità nel fissare un prezzo tale da non danneggiare gli altri canali di vendita.

Tornando ai mercati esteri, si conferma strategico il ruolo degli importatori, con il 63,6% delle cantine intervistate che si dichiara particolarmente soddisfatto. In questo caso le differenze a seconda del numero di bottiglie prodotte e del fatturato aziendale sono significative, con la soddisfazione che cresce in misura lineare e direttamente proporzionale al crescere di queste due discriminanti, come mostrano i seguenti grafici:

L’analisi sull’andamento dei diversi canali di vendita del vino si chiude con le vendite alla GDO estera, che mostra risultati particolarmente polarizzati.

Solo una cantina su quattro dichiara un livello di soddisfazione medio (valore più basso registrato tra tutti i canali). Le altre si dividono, con un 47% positivo ed il restante 27% che invece non giudica per nulla soddisfacente la performance in questo canale. Nuovamente, la differenza è evidente nel momento in cui si analizza il dato in profondità, con un crollo nella soddisfazione per aziende con fatturati inferiori a 500.000€ e produzioni sotto le 100.000 bottiglie.

di C. S.