Mondo Enoico 29/09/2014

No a soluzioni pasticciate su domini .wine e .vin

Lanciata da Federdoc una Cooperative Engagement Procedure che pone per il momento in stand-by il processo di concessione dei domini di primo livello. La stessa procedura è stata attivata dalla Commissione europea a nome dei 28 Stati membri


Certe indiscrezioni stampa non tengono approfonditamente conto degli ultimi possibili sviluppi a seguito delle iniziative recenti attuate in proposito da Federdoc e dalla Federazione Europea - EFOW – né ha calcolato a pieno le conseguenze che avrebbe sul comparto dei vini DOP/IGP europei una soluzione del tipo ipotizzata.

Federdoc, tramite la sua Federazione europea e in collaborazione con varie American Viticultural Areas (AVAs), tra cui Walla Walla Valley Wine Alliance, Sonoma County Vintners, Long Island Wine Council, Napa Valley Vintners, Willamette Valley Wineries Association e Oregon Winegrowers Association, ha lanciato una Cooperative Engagement Procedure (CEP) contro ICANN.

Questa procedura pone per il momento in stand-by il processo di concessione di “.wine” e “.vin” e obbliga ICANN a discutere con il settore per trovare una soluzione pragmatica al problema.

La stessa procedura è stata attivata dalla Commissione europea a nome dei 28 Stati membri.

Il settore del vino a denominazione d'origine e la Commissione europea stanno tuttora negoziando.
Il settore dispone dunque ancora del tempo necessario per trovare un accordo sulla protezione dei nomi delle denominazioni d'origine.

La soluzione “Trademark Clearing House” che consisterebbe nell’acquisire un diritto di prelazione – per le Aziende/Enti che iscrivono il loro marchio al Trademark Clearing House (tra l’altro di proprietà di ICANN) – per l’acquisto degli indirizzi più sensibili legati alle denominazioni di origine, non è assolutamente conveniente: si tratterebbe soltanto di uno strumento “first come, first served” per avere accesso al nome di uno specifico dominio su Internet (vari marchi possono essere in competizione per lo stesso dominio) ed avere la possibilità di monitoraggio.

Se i “.wine” e “.vin” non garantiscono una adeguata protezione delle DOP/IGP Federdoc è intenzionata a ricorrere a tutte le possibilità consentite anche dalla giurisdizione comunitaria ed internazionale, non tralasciando neanche di chiedere agli operatori di boicottare gli eventuali indirizzi legati ai nomi delle denominazioni, indirizzandosi esclusivamente verso l’utilizzo dei domini nazionali (es. “.it”, “.fr”, “.eu”), molto più affidabili per le garanzie che possono fornire alle indicazioni geografiche.

di C. S.