Mondo Enoico 09/05/2014

E' un momento critico per la vite che è alla ricerca del benessere

Obiettivo principale è stabilire un buon equilibrio tra l’apparato radicale, quello fogliare o vegetativo e la produzione dei frutti con certi contenuti organolettici. Senza forzature e con un accorto uso dell'irrigazione


L’obiettivo della viticoltura moderna dovrebbe essere quello di avere piante in equilibrio tra la vegetazione e la produzione, che siano in grado di sostenersi, di esprimere i potenziali produttivi varietali in relazione alle condizioni microclimatiche e di affrontare le avversità, quindi, di preservare un certo grado di benessere. Una pianta che soffre di carenze nutrizionali, per esempio, risulta maggiormente attaccabile da patogeni o parassiti esterni, così accade se la pianta soffre di carenze idriche o di stress di varia natura.

In quest’ottica la condizione armonica tra colture e ambiente è, a tutti gli effetti, una condizione di benessere che è possibile favorire e preservare.

Netafim supporta e sostiene la ricerca in ambito agronomico e tecnico per meglio contribuire al mantenimento del benessere della Vite con il fine di ottenere le produzioni attese e i livelli di qualità voluti. Oggi possiamo offrire un bagaglio di esperienza multidisciplinare che ci permette di essere interlocutore privilegiato per la gestione agronomica e per la realizzazione tecnica. La grande forza di adattamento della Vite è anche legata alla capacità di usare al meglio l’acqua a disposizione nel terreno e nei loro tessuti. Ciò permette di definire delle tecniche irrigue che vanno esattamente nella direzione tracciata dalle grandi produzioni di qualità. Obiettivo principale è stabilire un buon equilibrio tra l’apparato radicale, quello fogliare o vegetativo e la produzione dei frutti con certi contenuti organolettici. Questa condizione è comunemente definita Equilibrio Vegeto-Produttivo. L’irrigazione è ormai riconosciuta come pratica positiva che non ha nulla da spartire con la forzatura.

I vantaggi conseguibili nei primi anni di impianto sono legati prima di tutto a una maggiore uniformità di attecchimento e sviluppo delle barbatelle, le stesse possono essere piantate anche in periodi più asciutti con giugno e luglio, la pianta entrerà in produzione più precocemente fino a una anno prima. Vengono eliminate le spese per irrigazioni manuali con carro botte e le piante possono essere supportate anche dalla fertirrigazione. Le uve, inoltre, hanno maggiore uniformità e contemporaneità di maturazione. Importante è la disponibilità di un impianto a goccia per affrontare le particolari annate siccitose come quelle che abbiamo già attraversato nel 2012.

I vantaggi conseguibili negli anni di produzione sono molteplici, per esempio l’irrigazione permette una produzione più regolare per pianta e con una migliore composizione organolettica. Non altera la struttura del terreno mantenendo un buon equilibrio tra la fase liquida e l’ossigeno.

Riduce notevolmente lo sviluppo di crittogame e marciumi dell’acino non bagnando la pianta. Permette la distribuzione degli elementi nutritivi in funzione dei fabbisogni specifici per ogni fase fenologica attraverso la fertirrigazione. Permette di realizzare la tecnica dell’inerbimento. La microirrigazione permette di applicare la tecnica del deficit idrico controllato che ha diversi altri vantaggi importanti come l’accumulo in zuccheri, la formazione dei polifenoli, il contenimento del grado alcolico con maggiore patrimonio acido, nel complesso un buon equilibrio nella composizione dei mosti.

Importante è la riduzione dell’effetto competitivo degli apici vegetativi con lo sviluppo dei frutti che comporta anche una riduzione delle spese necessarie alle potature verdi.

Netafim continua a sostenere la ricerca anche in ambito viticolo ed enologico per poter fornire ai suoi clienti una sempre maggiore e più accurata consulenza professionale sull’uso e sul ruolo che l’acqua espleta sulla qualità delle produzioni vitivinicole.

di Alberto Puggioni

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