Legislazione 10/02/2007

SULLE ETICHETTE ARRIVA BERSANI. IL DECRETO LEGGE PREVEDE PESANTI SANZIONI

Le misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese non tolgono solo il contributo per la ricarica dei cellulari, intervengono anche sulle etichette alimentari. Multe da 1600 a 9500 euro


Sulla Gazzetta Ufficiale del 1 Febbraio 2007 è stato pubblicato il Decreto Legge n.7 del 31 Gennaio 2007 recante “Misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese”.
Famoso innanzitutto per la norma che vieta agli operatori della telefonia mobile l’applicazione di costi fissi e di contributi per la ricarica di carte prepagate, varrebbe la pena di leggerlo tutto perché i 15 articoli di cui è composto spaziano dalla ricerca della trasparenza per alcuni prodotti –vedi prezzi dei carburanti e delle tariffe aeree- alla tutela del consumatore nei servizi assicurativi e nella disciplina dei mutui immobiliari, alla semplificazione, non meno importante, dell'iter di apertura di una nuova azienda grazie alla previsione di un unico adempimento per l'avvio dell'attività: la comunicazione al registro delle imprese.
Una norma interessa, poi, in modo specifico il settore agroalimentare: all’art. 4 del Decreto si legge:

“1. All'articolo 3 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109, e successive modificazioni, dopo il comma 2 e' inserito il seguente:
«2-bis. L'indicazione del termine minimo di conservazione o della data di scadenza deve figurare in modo facilmente visibile, chiaramente leggibile e indelebile secondo modalità non meno visibili di quelle indicanti la quantità del prodotto ed in un campo visivo di facile individuazione da parte del consumatore.».

2. I soggetti tenuti all'apposizione dell'indicazione di cui al comma 1 si adeguano alle prescrizioni del medesimo comma entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.”

Pur se queste nuove precisazioni sulla data di scadenza dei prodotti alimentari non sembrano una grande rivoluzione è bene per gli operatori non ignorarle perché le sanzioni possono essere pesanti per chi non si dovesse adeguare.
L’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità Prodotti Agroalimentari (ICQ), il vecchio Ispettorato Repressione Frodi per intenderci, quantifica questa sanzione da un minimo di 1.600 euro fino ad un massimo di 9.500 euro.
Ricordiamo, infine, che tale Decreto non è ancora operativo, pertanto attualmente la normativa di riferimento per l’etichettatura dei prodotti alimentari resta la Direttiva 2000/12/CE introdotta in Italia con il D. Legislativo 109/92. Meglio aspettare la notifica da Bruxelles prima di eventualmente mettere mano al portafogli per adeguare le etichette.

di Mena Aloia