L'arca olearia 06/07/2018

Gli olivi devono produrre a costi accettabili: analisi di quelli fissi e variabili

Gli olivi devono produrre a costi accettabili: analisi di quelli fissi e variabili

Rielaborando un semplice, sintetico ma efficiente bilancio olivicolo si possono trarre utili considerazioni sui costi di produzione e sui punti critici sui quali intervenire per diminuire i costi. Impensabile, anche in centro Italia, che un'olivo produca meno di 15 kg ma se si sbaglia il costo di produzione può facilmente salire, ponendo fuori mercato l'azienda


Nella elaborazione dei vari dati di costo e produzione sulla coltivazione dell’olivo per la produzione di olio difficilmente si dispone di uno strumento di analisi semplice, efficace e descrittivo dei costi.
Rielaborando un semplice, sintetico ma efficiente bilancio olivicolo si possono trarre utili considerazioni sui costi di produzione e sui punti critici sui quali intervenire per diminuire i costi.

I dati utilizzati per i calcoli sono riferiti alla produzione unitaria di un ettaro.

Volendo fare un bilancio semplificato dei costi di produzione dell’olio di oliva al fine di calcolare il valore di
pareggio si considerano i seguenti parametri
X = quantità di olive raccolte in quintali
Cr = costo di raccolta e trasporto delle olive al frantoio espresso in €/ quintale,
Fo = costo di frangitura delle olive al frantoio espresso in €/quintali,
Ca = costi agronomici sostenuti nell’anno, potature, lavorazioni del terreno, trattamenti ed altro eventualmente comprensivi di ammortamenti espresso in euro
Ro = Resa percentuale dell’olio ottenuta al frantoio
Vp = Valore di pareggio delle vendita dell’olio prodotto da attribuire per compensare i costi di produzione

Il valore di remunerazione dell'olio, quindi si esprimerà secondo la seguente formula:

Il primo termine esprime ciò che viene definito costo indipendente della produzione di olio di oliva in quanto che io raccolga 1kg o 100 q a ha sotto questo costo non posso scendere.
Solitamente per metodo di raccolta e zona sono noti sia il costo della raccolta che il costo della frangitura come la resa media.
Volendo dare un esempio di costo fisso della produzione, per valori di raccolta di 45€/q+2€/q di trasporto, costo di trasformazione di 17€/quintale e di resa del 14% questo valore è pari a: 4.17 € kg di olio prodotto, di seguito con gli stessi dati l’andamento del costo in funzione della produzione.
Questo costo è evidentemente strettamente direttamente dipendente dai costi di raccolta e trasformazione. Solo riducendo questi termini si può ridurre il valore o aumentando se possibile resa di
olio.

La seconda parte riguarda  i costi variabili della produzione unitari.
Questi costi sono la somma dei costi di gestione agronomica dell’oliveto, potature, trinciatura erba, concimazioni e trattamenti fitosanitari, ammortamenti e altro.
Questo costo unitario sul kg di olio prodotto è naturalmente più basso per costi agronomici più bassi, per rese in olio più alte e per il numero di olive maggiore prodotto.
Per rappresentarlo si veda il grafico sotto riportato. La linea orizzontale rappresenta il costo fisso di produzione dell’olio di oliva, la linea rossa è la somma del costo fisso e variabile. Si può osservare come questi costi siano elevatissimi per produzioni limitate a ettaro e come si riducano progressivamente e percentualmente sempre meno per produzioni maggiori o uguali di 35 quintali per
ettaro.

Si tenga presente che per questa simulazione è stato impiegato il costo di potatura del metodo "Pittalis", ovvero una potatura semplificata eseguita da terra. La linea azzurra rappresenta il costo del kg di olio di oliva se la raccolta è affidata a coglitori pagati con 6 kg di olio per quintale di olive raccolte.
Utilizzando come valore della potatura un costo triplo tipica delle potature convenzionali, (questi costi possono essere nella realtà anche maggiori), lo stesso grafico assume il seguente aspetto:

Dove il costo unitario è comunque molto più elevato, partendo da valori di 18 €/kg e concludendo a 6 €/kg e dove i costi di raccolta pagati con 6 kg di olio a quintale di olive pareggiano come costi solo dopo i 20 quintali di olive di produzione e sono inferiori al costo fisso sopra i 60 quintali a ha.

Considerazioni sui valori dei singoli costi e alcune indicazioni operative

Il costo indicato di 47 €/quintale comprensivo di raccolta e trasporto è un costo di mercato in Toscana. Si può pensare di ridurlo a 40 con raccolte con agevolatori o 35 con scuotitori. Al momento non pare possibile scendere ulteriormente. In Spagna su dati trovati in letteratura questo costo è di 20 € a quintale, ottenuto con scuotitori propri. Con 20 € quintale per la raccolta il margine si amplia notevolmente.
Si posso tecnicamente prevedere raccolte rapide che mi salvaguardano la qualità dell’olio estratto, potendo inviare al frantoio quantità di olive in tempi brevi. Lo scuotitore ha una capacità di raccolta unitaria maggiore rispetto a quella degli abbacchiatori: qualche minuto a pianta.
Lo scuotitore indubbiamente non raccoglie tutte le olive, ma le olive che lascio hanno una marginalità così bassa che forse conviene lasciarle sulla pianta, oppure finito il primo giro di raccolta, posso permettermi di ripassare le piante che hanno ancora olive che per maturazione fisiologica si staccheranno con più facilità, rimanendo in una fascia di convenienza.
Per aziende che hanno molte olive o di terzisti deve essere valutata l’opportunità di dotarsi di scuotitore, visto che armare 10 persone con abbacchiatori professionali alla fine costa già 25.000 €.
Di sicuro un cantiere di raccolta con uno scuotitore comporta un’organizzazione differente in quanto sono maggiori i volumi giornalieri da movimentare e lo stesso cantiere deve essere attrezzato con una macchina aspiraolive che abbatta i tempi di raccolta dai teli e rovesciamento nel carrello o i bins, tempi molto alti nei cantieri normali con gli abbacchiatori, circa 20 minuti ogni 100 di raccolta.

Costo di trasformazione delle olive al frantoio espresso in €/quintale
Questo costo è allo stato attuale incomprimibile e non dipendente dall’imprenditore agricolo, visto che per lo più ci si serve di frantoi privati o cooperativi. Questo costo è variabile da regione a regione, 17€ o più a quintale e fino a 25€/quintale per olio già filtrato in Toscana. 12€ /quintale in Puglia, 3 € a quintale in Spagna.
I valori spagnoli sono ¼ dei valori più bassi italiani che ho potuto verificare, non c’è competizione possibile sull’olio di massa.

Costi agronomici sostenuti nell’anno, potature, lavorazioni del terreno, trattamenti, ammortamenti
La voce di costo maggiore dei costi agronomici è quella della potatura che nel metodo semplificato rappresenta il 37 % della voce di costo, 1€ pianta per anno e anche meno. Con tali valori si arriva a costi assoluti di 1100 €/ha per anno medi. Qualche anno è necessario più di un trattamento di difesa, qualche anno non sono necessari.
Con potature tradizionali convenzionali il costo percentuale della potatura diventa del 63% con valori assoluti di 1900/ha.
Ritengo che si possa comprimere ancora di più il costo di potatura, limitandosi solo alla eliminazione del secco e all’abbassamento della pianta e a tagli di rinnovazione speditivi, se si opta per lo scuotitore.
Non devono essere ridotti i costi delle concimazioni che devono essere sostenuti in misura almeno uguale alle asportazioni che si hanno con le olive per fosforo e potassio se vi è bisogno e anche con reintegrazioni parziali di azoto soprattutto su oliveti inerbiti che utilizzano azoto organico.
Tutte le considerazioni sopra esposte sono naturalmente valide se ho una produzione media sull’ordine dei 40 quintali ad ha, che ad esempio per oliveti specializzati intensivi con 300 piante a ha sono solo 13 kg di olive a pianta.

Resa percentuale dell’olio ottenuta al frantoio
La resa percentuale dell’olio media è un valore noto nelle produzioni aziendali ed è in un certo modo funzione delle variabili pedoclimatiche e varietali. E’ un valore mediamente stabile, le basse rese in annate di carica sono anche da attribuire ad un minore sostegno in termini di concimi dato alla pianta, potassio e azoto. Più è alta è la resa in olio maggiore è il margine essendo un fattore al denominatore di entrambi i termini.
Le olive all’inizio della maturazione hanno rese inferiori non per il quantitativo assoluto dell’olio nell’oliva, ma per le difficoltà di estrazione. È altrettanto vero che i primi oli sono qualitativamente migliori ed è assolutamente vero il detto: Se vuoi tutte le olive non avrai tutto l’olio e viceversa. Quindi si tratta di bilanciare il momento ottimale di raccolta, al giusto momento della maturazione, in modo da raccogliere la maggior parte delle olive, quelle a terra non danno resa, insieme alla maggiore qualità di olio possibile.
Chi produce oli di qualità venduti a cifre superiori ai 15€ a quintale è meno pressato dalla resa unitaria dell’olio, ma non è un valido motivo per perdere di resa.
Per aumentare la resa in olio, è sicuramente da utilizzare se possibile una buona irrigazione almeno di soccorso, Agosto e Settembre all’aumento del volume della polpa e alla maturazione e nutrire la pianta fornendola di concimazioni di base adeguate di azoto e potassio da affinare con concimazioni fogliari di sostegno di azoto in primavera e di azoto e potassio in estate e autunno soprattutto nelle annate di carica.

Gli olivi devono produrre a costi accettabili. Qual è la produzione necessaria per avere margini di utile nella coltivazione dell’olivo? I grafici sopra esposti sono estremamente significativi, i costi unitari scendono per produzioni medie superiori a 35-40 quintali a ettaro. Considerando un’oliveta di buona intensità 300 piante/ha si tratta di far produrre ad una pianta mediamente 15 kg di olive a pianta.
Questo risultato non è impossibile da ottenere, si tenga presente che la produzione media toscana è di 5Kg/pianta. Se le piante sono in buono stato vegetativo e hanno una media di 5 kg/pianta vuol dire che si sbaglia la tecnica produttiva, il minimo accettabile è di 10 kg a pianta. Per andare oltre tali valori bisogna potare bene, nutrire le piante di concimazioni almeno a soddisfare i requisiti richiesti come fattori della produzione, rinnovare le piante con tagli di ringiovanimento se necessario, sostituire le piante oramai esaurite.

di Francesco Pittalis

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

Commenti 4

Francesco Pittalis
Francesco Pittalis
10 luglio 2018 ore 17:43

Egregio Dott. Pannelli,
Ho sempre letto e studiato da agronomo, con attenzione, i suoi scritti. Da vent’anni uso un metodo “mio” anche riconducibile a forme produttive già note, nihil novi sub solem, che i colleghi agronomi definiscono simpaticamente: una potatura al contrario.
Con questo metodo Pittalis ho costi estremamente contenuti e produzioni significative anche in caso di interventi decisi e di riforma nello stesso anno dell’intervento.
Con questo metodo si arriva a potare e ripulire dalle potature 1 ha di oliveta anche intensiva (300 piante ha) in 24 ore di lavoro complessive medie annue, che corrispondono a 1 € annuo pianta e anche meno (Pastor Munoz-Cob, Humanes Guillen La poda del olivo 2015); massimo 4 minuti a pianta.
Gli imprenditori olivicoli che l’hanno sperimentato sono soddisfatti perché è un metodo che costa meno e fa produrre di più rispetto ai precedenti conosciuti e comunemente praticati.
Evidentemente si stiamo riferendo a due metodi differenti, con buona pace di tutti. Sul neologismo ognuno è libero di inventare ciò che crede più opportuno rappresenti il suo pensiero.
Il metodo Pittalis è in fase di stampa e sarà mia cura fargliene avere una copia omaggio.

Distinti saluti
Francesco Pittalis

Giorgio Pannelli
Giorgio Pannelli
08 luglio 2018 ore 15:54

In merito all'argomento potatura leggo testualmente: è stato impiegato il costo di potatura del metodo "Pittalis", ovvero una potatura semplificata eseguita da terra.
Ritengo non fosse necessario proporre un nuovo metodo di potatura, né tantomeno coniare un nuovo neologismo, in quanto la tecnica esiste da almeno 16 anni, cioè da quando Assam-Marche, Ancona insieme al Crea_Oli di Spoleto ed al gruppo editoriale Edagricole di, Bologna predisposero il Campionato Nazionale di Potatura dell'Olivo allevato a Vaso Policonico, dove le regole impongono operazioni eseguite da terra in un tempo massimo di 10 minuti/albero.
Pertanto suggerisco ai lettori, all'Autore ed anche alla Redazione, la lettura di quanto in merito pubblicato nel recente passato su codesta testata, con particolare riferimento agli articoli:
Alberto Grimelli, 2012. L'impatto dei cambiamenti climatici sull'olivicoltura: maggiori rischi per il superintensivo. Ed. TeatroNaturale, Strettamente Tecnico, L'arca olearia: 19 maggio.
Giorgio Pannelli, 2013. Potatura olivo: errori comuni e tecniche consigliate. Ed. TeatroNaturale, Strettamente Tecnico, L'arca olearia: 02 marzo.
Giorgio Pannelli, 2013. Tutti i rischi della potatura degli olivi durante la raccolta. Ed. TeatroNaturale, Strettamente Tecnico, L'arca olearia: 05 ottobre.
Giorgio Pannelli, 2014. Potare bene e rapidamente l'olivo si può senza inutili modernismi. Ed. TeatroNaturale, Strettamente Tecnico, L'arca olearia: 28 marzo.
Giorgio Pannelli, Barbara Alfei, 2016. Il vaso policonico semplificato è il futuro dell'olivicoltura italiana. Ed. TeatroNaturale, Strettamente Tecnico, L'arca olearia:12 maggio.
Con saluti,
Giorgio Pannelli

Giuseppe  Marino
Giuseppe Marino
07 luglio 2018 ore 18:15

Salve io sono un produttore della valle del Belice di cultivar Novellara del Belice e con alcuni costi e soluzioni non sono per nulla convinto

marcello cartocci
marcello cartocci
07 luglio 2018 ore 16:32

Si in Toscana la produzione media si aggira intorno ai 5 Kg. per pianta e spesse volte si scende molto al di sotto. Sicuramente qualcosa si sbaglia. Ma vale la pena spendere per una concimazione ricca di elementi sufficienti per una produzione superiore alla media Toscana. Visto il ricavato in € ottenuto, non so quanto può valere spendere ulteriormente. Io penso che per soddisfare in parte l'olivicoltore si dovrà ridurre i costi della concimazione e quelli della raccolta, visto che l'attingimento alla mano d'opera avviene sempre più frequernte.