L'arca olearia 22/09/2017

C'è ancora olio extra vergine d'oliva nelle cisterne, è tempo di saldi di fine stagione?

C'è ancora olio extra vergine d'oliva nelle cisterne, è tempo di saldi di fine stagione?

Senza esagerare, acquistare dell'olio dell'anno passato a un buon prezzo potrebbe rivelarsi un ottimo affare per ristoratori e consumatori. E i produttori? Fossero più consapevoli del prodotto che hanno i loro serbatoi avrebbero dovuto essere vuoti da mesi


Qualcuno ha già iniziato la raccolta 2017, per altri invece è imminente; frantoi puliti, attrezzature controllate e via alle aspettative e ai timori degli ultimi giorni, le domande sono molte e le risposte le avremo soltanto con quell’amato e temuto bicchierino blu quando festeggeremo l’arrivo dell’oro verde che amiamo tutti.

Le ultime due annate non sono state delle migliori ma ci difenderemo anche questa volta.

Ma i serbatoi sono tutti vuoti? Siamo stati in grado di smaltire tutta la produzione dell’annata in corso?

Ebbene no! A molti produttori qualcosa è rimasto nonostante il deficit produttivo, l’incertezza dei prezzi della nuova produzione mi portano a fare delle riflessioni.

-Siamo in grado di comunicare l’olio extravergine italiano nel miglior modo possibile?

-Siamo consapevoli nel consumare questo prodotto eccezionale ?

-Nel 2016 sono stati prodotti circa 182.000 tonnellate di olio a fronte di un fabbisogno di 600.000 tonnellate, quindi mi chiedo: come funziona ? Cosa utilizziamo? La matematica è un’opinione?

In attesa di avere l’olio 2017 per la mani snoccioliamo una questione alla volta.

Un conoscente poco tempo fa mi ha detto che era meglio aspettare l’olio nuovo e nel frattempo comprava qualcosa di più commerciale.

Inorridito ho risposto seccato: ma come ragioni? Vai alla ricerca della qualità e ti perdi in ragionamenti assurdi?

Il mio vicino di casa invece, che ha una piccola produzione artigianale di olio, prima di conoscermi usava tutto l’olio della annata precedente e poi iniziava quello nuovo, a volte anche dopo 6 mesi della produzione, perdendo tutte le caratteristiche positive e consumando un olio non di alta qualità in entrambi i casi.

Che facciamo? Mentre attendiamo abbassiamo le nostre priorità? Tralasciamo la qualità? In questo momento il mercato offre ottimi oli della precedente annata a prezzi ribassati, oli da assaggiare e valutare e acquistare.

Basta non esagerare nelle scorte, ragionate e fate un compromesso.

Possiamo chiamarlo consumo consapevole, potete chiamarli saldi, intendetelo come volete ma il punto è che possiamo avere buoni oli ancora per qualche mese perdendo pochissima qualità e di eccellenti in rapporto qualità prezzo.

Potrebbe essere una ottima opportunità per la ristorazione che ritiene l’olio italiano di qualità abbia un costo troppo oneroso, quello comprato in questo periodo è molto più buono di quello commerciale che troppo spesso viene usato.

Avete sentito il vostro produttore di fiducia? La vostra oleoteca? Fatelo.

Per quanto riguarda la promozione dico soltanto che se fossimo all’avanguardia e più consapevoli della natura del prodotto che abbiamo i nostri serbatoi sarebbero già vuoti da mesi.

Buona campagna olearia a tutti.

di Piero Palanti

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Commenti 1

carrube caccia
carrube caccia
27 dicembre 2017 ore 17:35

In effetti, le considerazioni sono giuste ed è quello che abbiamo fatto nel 2016 con Carrube di Caccia. Abbiamo piazzato un buon olio a fine anno, anche online con l'ecommerce www.olioextraverginebio.com e, nel frattempo abbiamo iniziato la nuova produzione. In ogni caso, non conserviamo mai l'olio della produzione dell'anno prima. Andiamo incontro alle esigenze sopratutto dei ristoratori, invitandoli a preservare la qualità del loro menu, con un olio extravergine di produzione artigianale, anche se prodotto 10 mesi prima