L'arca olearia 24/02/2017

Tempo di sapere nella filiera dell'olio d'oliva italiano per vincere sui mercati internazionali

Tempo di sapere nella filiera dell'olio d'oliva italiano per vincere sui mercati internazionali

Due giorni intensi, agli EVOO Days di Verona, visti con gli occhi dei protagonisti della filiera olivicolo-olearia. Produttori, frantoiani e professionisti, ognuno con le proprie esigenze e la propria visione ma soddisfazione unanime per un appuntamento che si prefigge di creare un nuovo modello italiano per l'olivicoltura e l'elaiotecnica del futuro


Gli EVOO Days si sono chiusi con un applauso e l'arrivederci a Verona nel febbraio 2018.

Due giorni di intensa proposta formativa, con docenti internazionali, per comprendere le linee guida della necessaria rinascita dell'olivicoltura nazionale.

Il sistema produttivo nazionale non è mai caduto tanto in basso, con produzioni di poco più di 200 mila tonnellate in due anni degli ultimi tre.

C'è voglia di riscossa nel sistema produttivo italiano. La ferita del sorpasso spagnolo sull'Italia nell'export negli Stati Uniti brucia ancora.

Abbandonato il sogno di ritornare agli antichi fasti del passato, l'Italia cerca una via, un proprio modello di sviluppo, un modello culturale e colturale per un riscatto molto sentito e molto voluto.

Pensare ai prossimi mesi e ai prossimi anni, proiettare l'olivicoltura italiana nel futuro è stata la sfida lanciata da Veronafiere con gli EVOO Days.

“La recente trasformazione in società per azioni della Fiera di Verona – ha dichiarato il Presidente di Veronafiere Maurizio Danese - è stata accompagnata dal piano industriale che prevede 94 milioni di euro di investimenti entro il 2020, di cui una parte significativa a supporto dello sviluppo delle manifestazioni, comprese quelle del comparto agroalimentare. Gli EVOO Days, dedicati alla formazione e al networking della filiera oleicola, vanno proprio in questa direzione, in quanto rappresentano il nuovo stile che vogliamo dare alle rassegne made in Veronafiere. I patrocini concessi all’iniziativa da parte dell’Accademia dei Georgofili e dall’Accademia dell’Olivo e dell’Olio, sono di grande prestigio e ci sostengono nel perseguire l’obiettivo di arricchire il patrimonio professionale degli operatori e nel migliorare il business d’impresa. Gli EVOO Days rientrano nella strategia di sviluppo delle manifestazioni, in particolare di Sol&Agrifood, che di queste due giornate è promotrice.”

Ma i veri protagonisti degli EVOO Days sono stati i tanti produttori, frantoiani e professionisti che hanno riempito la Sala Vivaldi dell'area Congressi di Veronafiere.

Quali impressioni e spunti hanno ricavato dalla prima edizione della manifestazione? Quali le critiche?

“E' stata una bellissima esperienza – ha dichiarato Giovanni Marvulli dell'omonima azienda della Basilicata – ho trovato in particolare molto interessante la relazione di Enrique Moreno sull'etichetta e il packaging. Ho preso nota di molti dati e informazioni interessanti. Conto di tornare anche l'anno prossimo per arricchire il mio bagaglio culturale. Azzeccatissima poi l'idea di abbinamento tra EVOO Days e Sol d'Oro. Un'operazione trasparenza che mi è proprio piaciuta.”

Apprezzamenti anche da parte di Salvatore Stallone dell'azienda pugliese Le Tre Colonne: “E' stata una buona rifinitura su molti argomenti. Ho apprezzato particolarmente le informazioni su olio e frantoio. Poi mi hanno colpito molto le relazioni di Nagatomo e Huang, capire come le regole variano molto da Paese a Paese e quanto spazio può essere lasciato ai farabutti dell'olio. Fa anche capire però quanto spazio ci sia per noi produttori di eccellenza e per l'olio artigianale. Buona la prima.”

Non solo applausi, anche giuste critiche per l'anno che verrà: “Ho trovato i contenuti molto interessanti. I relatori di primo piano – afferma Paolo Bonomelli dell'azienda Ca' Rainene del Veneto – purtroppo è mancata la quantificazione economica delle innovazioni illustrate nel corso degli interventi. Purtroppo tutto ha un costo e occorre spiegare a noi quali oneri dobbiamo assumerci per stare al passo con i tempi. Bisogna anche però spiegare ai consumatori cosa significa un olio di eccellenza in termini di investimenti. Comunque ho ricavato un'impressione assolutamente positiva degli EVOO Days.”

Vero e proprio entusiasmo, invece, per Antonella Titone dell'azienda biologica Titone della Sicilia: “Questi EVOO Days mi sono piaciuti moltissimo. Ho trovato il livello degli interventi veramente molto alto. Mi è interessata soprattutto la prima giornata, con le informazioni su agronomia e chimica. E' stato poi molto emozionante poter assaggiare gli oli vincitori del Sol d'Oro in prima assoluta, così come poter assistere alla proclamazione dei vincitori.”

Non solo mostri sacri dell'olivicoltura nazionale. E' importante anche raccogliere le impressioni dei giovani, di chi sta scommettendo oggi la propria vita sull'olivo. Tra questi c'è Roberto Sassetti, marchigiano, del Frantoio Sassetti: “ho trovato molto interessante la prima giornata, in particolare il pomeriggio. Le nozioni tecniche su olio e elaiotecnica sono state molto importanti. Ho appreso come vengono “create” le leggi di settore e ho appreso molte altre importanti informazioni. Mi ha colpito molto la presentazione del team Aquest. Scoprire quanto si può ancora fare e innovare in termini di comunicazione e marketing è esaltante. Ottima anche la possibilità di confrontarsi con docenti di primissimo ordine e con Marino Giorgetti, un ottimo capo panel e un appassionato vero di olio.” Dalle Marche al Molise con Marianna Travaglini dell'omonima azienda: “gli EVOO Days sono stati un'esperienza bellissima. Ho imparato molte cose che non sapevo. Spero che l'evento si ripeterà anche il prossimo anno e sicuramente parteciperò. Mi è piaciuta in particolare la prima giornata tecnica. Ora sono curiosa di venire a Sol&Agrifood, spero che anche lì vi sia l'occasione di effettuare degustazioni guidate, ancor più che negli anni passati, e di confrontarmi con le produzioni di altre aree.”

Non solo produttori, agli EVOO Days hanno partecipato anche professionisti come la capo panel e agronoma Fiammetta Nizzi Grifi dalla Toscana: “come tecnico ho trovato estremamente interessante la prima giornata. Sono arrivata a sera arricchita. Ottimi gli interventi di Servili e Gucci. Peccato per gli interventi, troppo brevi, sui mercati esteri il secondo giorno. Avrei voluto saperne di più. Interessante l'approccio innovativo su etichette e grafica. Forse dobbiamo cominciare a pensare di abbandonare stemmi e castelli e rivedere la grafica delle nostre etichette. Molto interessante poi poter vedere i lavori del Sol d'Oro, capire il funzionamento del concorso e degustare gli oli selezionati. Dopo questa esperienza non potrò che parlare bene del Sol d'Oro.”
Non resta che darci appuntamento per il febbraio del prossimo anno, per un'altra due giorni ricca di spunti, riflessioni e informazioni.

di T N