L'arca olearia 02/12/2016

Intensificazione e meccanizzazione per un vero olio extra vergine Made in Italy

Intensificazione e meccanizzazione per un vero olio extra vergine Made in Italy

Senza ricorrere a sistemi agronomici d'importazione. Senza dover affidarsi a sesti d'impianto super intensivi. Senza dover utilizzare varietà spagnole. E' possibile un modello agronomico che, grazie a tecnologia e tecnica italiana, permette di conciliare risparmio dei costi e massima qualità e tipicità


Presentata in occasione della recente Fiera EIMA a Bologna dopo tre intere stagioni di verifiche tecniche, l'Athena prodotta da Andreoli Engineering di Novi di Modena è una raccoglitrice semovente continua per olive in grado di raccogliere olivi fino a 5 metri di altezza. La macchina procede nell'interfila “pettinando” lateralmente la vegetazione mediante gruppi di raccolta brevettati, senza la necessità di fermarsi sul singolo olivo, convogliando poi le olive raccolte su nastri muniti di deramificatore e defogliatore. Le olive private di eventuali rami o foglie possono essere stoccate in bins portati dalla macchina su apposito sollevatore posteriore o su un rimorchio trainato dalla stessa.

La raccoglitrice è dotata di cingoli di gomma di grandi dimensioni che permettono di operare in condizioni estreme di terreni umidi o sciolti (pressione sul suolo 0,4kg/cmq) e su pendenze trasversali o longitudinali impegnative. Questa cingolatura concede il grande vantaggio di poter pianificare la stagione di raccolta indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e di evitare la compattazione del terreno sulla superficie interfilare permettendone l'esplorazione da parte dell'apparato radicale degli olivi. L'Athena è munita di fari a LED perimetrali che rendono possibili le operazioni di raccolta nelle ore notturne.

La raccoglitrice è azionata da due operatori che trovano spazio in una cabina silenziata dotata di climatizzazione e sedili ammortizzati, nella quale sono state particolarmente curate l'ergonomia e la visibilità. Il primo operatore guida la macchina parallelamente al filare mediante un joystick proporzionale collegato ad un microprocessore che gestisce la trasmissione idrostatica a pompe e motori indipendenti sui due cingoli. Con questo sistema la guida risulta molto intuitiva e fluida e permette alla macchina di muoversi agevolmente anche in spazi ristretti.
Il secondo operatore siede perpendicolarmente al senso di avanzamento e si occupa della raccolta azionando indipendentemente mediante due joystick i tre gruppi di raccolta che sono portati da sfili ad azionamento idraulico. Ognuno dei tre gruppi di raccolta è dotato di diti abbacchiatori che vengono introdotti dall'operatore nella vegetazione e che muovendosi agitano i rami produttivi provocando il distacco delle olive con danni ridottissimi a carico della vegetazione e delle olive stesse.

L'Athena è dotata di motore Diesel FPT da 93 kW e durante il funzionamento è sufficiente un regime di 1500rpm per le operazioni di raccolta con conseguente basso consumo di combustibile e ridotta usura del motore.
Per permettere un rapido trasporto su strada della macchina, è possibile ripiegare in pochi secondi il sistema di raccolta ed il nastro laterale mediante pistoni idraulici, fino ad arrivare alle dimensioni di 2,50metri di larghezza e 3,20 di altezza. Questa possibilità ne permette l'acquisto a terzisti che possono svolgere il servizio di raccolta o a associazioni di agricoltori proprietari di aziende di dimensioni non sufficientemente estese per una raccoglitrice semovente.
L'Athena è un mezzo versatile, ma per le geometrie di raccolta si adatta soprattutto a coltivazioni intensive (400-800 piante/ha) con una distanza tra i filari tra 5 e 7 metri e può esprimere la massima velocità (fino a 2km/h) ed efficienza (fino al 95% di olive raccolte) in presenza di un ridotto numero di branche principali legnose disposte perpendicolarmente all'interfilare.

Questo consiglia di formare gli olivi in una struttura simile alla “palmetta” tipica dei frutteti, con branche principali disposte lungo il filare e rami produttivi in direzione dell'interfila, a formare una sorta di siepe irregolare che può essere alta fino a 5 metri, con altezza della prima impalcatura di 0,9-1,0 m.
Lo spessore ridotto della chioma riduce la possibilità che si crei un microclima umido al suo interno, riducendo l'insorgenza di patologie crittogamiche quali l'”Occhio di pavone” e rende più efficaci i trattamenti fitosanitari in quanto le olive non si trovano nascoste all'interno della chioma.

Questa forma di allevamento si adatta a quasi tutte le varietà italiane anche ad accrescimento vigoroso e quindi rende possibile la coltivazioni di varietà che producono olio di alta qualità riducendo sensibilmente le spese di potatura (che è semplificata ed in parte meccanizzabile) e drasticamente quelle di raccolta.

La possibilità offerta da una macchina che arriva a raccogliere in continuo a 5 metri di altezza permette di adattare gli olivi ad una forma a “siepone alto” dalle ampie superfici fotosintetizzanti esposte ai raggi solari. Questa possibilità, associata al ridotto spessore delle chiome che permette ad un elevato flusso di aria di scorrere nello spazio interfilare con evidenti vantaggi sulla impollinazione anemofila, si traduce in aumenti importanti delle produzioni di olive e olio per unità di superficie.

Nei sistemi ad altissima densità di piante/ha (superintensivo), con l'accrescimento degli olivi si nota la riduzione di luce ed aria circolante negli oliveti nonostante gli interventi di potatura vengano effettuati più frequentemente.

Soprattutto considerando distanze tra le file di 6 o 7 metri e densità di 400-500 olivi/ha, ci sono numerose esperienze di produzioni superiori a quelle del sistema di coltivazione superintensivo (1500-3000 piante/ha). Il sistema a “siepone alto” proposto si pone quindi come alternativa economica e più longeva al sistema superintensivo, senza però averne gli svantaggi dati dalla evidente competizione tra gli olivi che sopraggiunge in un arco di tempo limitato in sistemi ad alto numero di piante per ettaro. Da evidenziare infine che è possibile impiantare in sistemi intensivi di questo tipo tutte le varietà che hanno reso famosa nel mondo l'ottima qualità dell'olio extravergine italiano, riducendone però in modo significativo i costi di produzione

di Mario Beltrami

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