L'arca olearia 28/10/2016

Le acque di vegetazione, da inquinanti a elemento di profitto

Le acque di vegetazione, da inquinanti a elemento di profitto

Occorre anche saper rovesciare il paradigma per avere successo, per esempio utilizzando i fenoli ottenuti dalle acque di vegetazione in fase di gramolazione ed estrazione per ottenere un olio extra vergine di oliva dall'altissimo valore salutistico


Le acque di vegetazione sono da sempre un problema per i frantoiani e se, con un insieme di regole meno ferree e una disponibilità tecnologica più ampia, è possibile ridurre considerevolmente l'impatto economico della gestione di questo sottoprodotto, nessuno ha mai davvero pensato di potervi ricavare un reddito.

L'estrazione di fenoli dalle acque di vegetazione è tecnicamente e tecnologicamente attuabile ma i costi di purificazione successivi, per l'utilizzo cosmetico o farmaceutico, rendono spesso il processo antieconomico.

I fenoli estratti dalle acque di vegetazione possono venire utilizzati anche nell'industria alimentare, come stabilizzanti, ma il loro utilizzo è ancora in fase di test anche se i primi risultati, per esaempio sui salumi, sono assai incoraggianti.

L'Università di Palermo ha invece pensato a una gestione “a ciclo chiuso”, che preveda cioè il riutilizzo dei fenoli nello stesso frantoio.

In particolare è stato studiato un sistema basato sulla filtrazione a membrana e processi di osmosi inversa per l'estrazione dei composti fenolici, considerando il loro successivo riutilizzo per arricchire l'extra vergine di oliva durante la fase di gramolazione.

Da segnalare che, trattandosi di un costituente naturale dell'oliva, il suo utilizzo, in fase di lavorazione, non pregiudica l'utilizzo della denominazione olio extra vergine d'oliva, ottenendo però oli con tenori fenolici ben più alti del normale.

Ma la tecnologia e i costi valgono l'impresa?

E' stata effettuata un'analisi della redditività degli investimenti per stabilire il punto di pareggio in termini di costo incrementale di olio d'oliva arricchito di polifenoli. I risultati confermano la sostenibilità del processo, mostrando una riduzione del prodotto di scarto superiore al 90%, e soluzioni fattibili per il costo incrementale di extra vergine arricchito, considerando un valore attuale netto positivo e un tempo di ritorno non superiore a quattro anni.

Bibliografia

Giada La Scalia, Rosa Micale, Luigi Cannizzaro, Francesco Paolo Marra, A sustainable phenolic compound extraction system from olive oil mill wastewater, Journal of Cleaner Production, Available online 18 October 2016

di R. T.