L'arca olearia 06/05/2016

Il decreto attuativo per il Piano Olivicolo Nazionale ai blocchi di partenza

Il decreto attuativo per il Piano Olivicolo Nazionale ai blocchi di partenza

Presto si cominceranno a spedere i 32 milioni di euro previsti dal Piano Olivicolo Nazionale. Non solo contributi a fondo perduto ma soprattuto in conto interessi e come garanzie per l'accesso al credito. Molte risorse verranno destinate alla ricerca. 18 milioni verranno stanziati nel 2016


Ormai è in dirittura d'arrivo il decreto ministeriale che darà attuazione al primo Piano Olivicolo Nazionale.

Il decreto ministeriale servirà non solo a distribuire le risorse tra le annualità 2016 e 2017, originariamente il Piano era triennale partendo dal 2015, ma anche a stabilire i beneficiari delle misure e i criteri dei bandi.

La maggior parte delle risorse disponibili, 18 milioni di euro, verranno stanziate nel 2016 mentre 14 milioni di euro rimarranno al 2017.

Ripartiti equanimemente tra le due annualità i fondi relativi allo sviluppo del settore delle olive da mensa (2 milioni totali) e quelli relativi ai programmi di tracciabilità e qualità (2,4 milioni complessivi). La maggior parte delle risorse disponibili per la ricerca saranno invece stanziate nel 2016, 4,5 milioni di euro, mentre resteranno per il 2017 2,5 milioni. Cinque milioni verranno stanziati nel 2016 per l'incremento della produttività mentre quattro milioni saranno assegnati nel 2017. A favore dell'aggregazione e delle organizzazioni professionali saranno destinati 6,3 milioni nel 2016 e 5,3 milioni nel 2017.

I soggetti beneficiari dal decreto saranno le piccole e medie imprese, anche organizzate in reti d'impresa, le organizzazioni professionali e le associazioni di organizzazioni professionali, gli organismi di ricerca e le aziende prestatrici di servizi di consulenza.

In merito alla misura dell'incremento produttivo verrà finanziata una mappatura fabbisogni specifici dei territori in modo da individuare, per areali olivicoli omogenei, gli interventi che andrebbero sostenuti sia con i fondi del Piano stesso sia con le risorse del PSR.
In linea generale gli interventi prioritari dovrebbero essere quelli che consentono l’ammodernamento e ampliamento degli impianti olivicoli mediante nuovi impianti, l’infittimento, lo sviluppo di impianti intensivi ad alta densità, lo sviluppo della meccanizzazione.

Più di ampia portata gli obiettivi della ricerca e innovazione. Previsto il finanziamento per il progetto di un disciplinare per l'olivicoltura sostenibile, ovvero legata al processo e non al prodotto. Verranno finanziati anche progetti relativi alla meccanizzazione e nuove tecnologie per i frantoi. Potrebbero anche essere previste misure per la valorizzazione dei sottoprodotti della trasformazione olearia ad uso energetico e per la chimica verde.

Il Piano Olivicolo prevede il sostegno alla promozione dell’olio di oliva italiano certificato sui mercati esteri e l’attivazione di modalità innovative di presentazione e vendita dell’olio nella ristorazione e nei canali della distribuzione organizzata. Attenzione è data anche all’educazione e informazione rivolta ai consumatori che evidenzino la caratteristiche salutistiche e nutrizionali dell’olio di oliva.

Per quanto riguarda l'attività per l'olivicoltura da tavola ci si propone di istituire un registro delle varietà di olive da mensa, simile a quello in essere per le cultivar da olio. Sono inoltre proposte agevolazioni per le aziende vivaistiche per azioni di recupero varietale delle cultivar nazionali di olive da mensa o per l’introduzione di una linea di prodotto certificato.

Più complessa la misura relativa all'aggregazione ed organizzazione economica della filiera. Le azioni proposte sono molteplici : attivare forme di agevolazione e di sostegno per la costituzione di capitale circolante necessario per “aggregare” e concentrare il prodotto, sostenere la capacità di aumento dello stoccaggio e delle necessità di logistica volte alla concentrazione della produzione e semplificare le attività di controllo lungo la filiera.

Non tutti i fondi disponibili saranno spesi con contributi in conto capitale. Alcune misure saranno finanziate attraverso l’erogazione di una garanzia accessoria sul prestito a costi agevolati e l’attivazione di un contributo in conto interessi.

di R. T.