L'arca olearia 28/05/2015

Scambi ridotti per l'extra vergine nazionale e forti preoccupazioni per le scorte

A muovere il mercato nel primo trimestre dell'anno sopratutto l'olio lampante. Ismea prevede stabilità dei prezzi nelle prossime settimane. Rimangono forti preoccupazioni sulla capacità di soddisfare le richieste del mercato fino al nuovo raccolto


Dopo i forti aumenti riscontrati nell’ultima parte del 2014 e nelle prime settimane del 2015, nel periodo compreso tra febbraio e metà marzo i prezzi dell’olio extravergine di oliva hanno assunto in Italia un andamento stazionario, pur mantenendosi su valori molto sostenuti, quasi doppi rispetto al primo trimestre 2014 (+92,5%).

Sul mercato interno le disponibilità di prodotto sono ormai fortemente ridotte, con conseguente riduzione degli scambi per il prodotto nazionale.

Peraltro, nel breve periodo non dovrebbero registrarsi cambiamenti significativi nell’andamento dei prezzi, sebbene nei prossimi mesi assumeranno un crescente rilievo le notizie sugli sviluppi del prossimo raccolto. L’attenzione degli operatori è anche focalizzata sul livello delle scorte, soprattutto spagnole, dal quale dipenderà l’evoluzione dei prezzi da qui a fine campagna.

A fronte di una stabilità riscontrata per l’extravergine, i primi mesi del 2015 hanno evidenziato rincari per le varietà meno pregiate, che non avevano mostrato particolari aumenti nei mesi precedenti, con i valori dell’olio lampante in rialzo soprattutto tra gennaio e febbraio ed in decisa crescita rispetto ai livelli riscontrati nel primo trimestre del 2014.

Sul fronte produttivo si delinea il sensibile calo, già ampiamente pronosticato prima e durante la raccolta, a causa degli attacchi di mosca olearia e del maltempo, che hanno compromesso anche gli aspetti qualitativi della produzione. Per l’Italia si stimano poco più di 220 mila tonnellate, circa la metà di quanto prodotto nella precedente campagna.

Situazione analoga in Spagna dove, con 830 mila tonnellate, dato ancora provvisorio, la produzione di oli di oliva di pressione ha fatto segnare una contrazione del 53% e le scorte si sono ridotte di oltre il 30%, con forti preoccupazioni sulla capacità di soddisfare le richieste del mercato fino al nuovo raccolto.

Stabili i costi di produzione dell’olivicoltura: l’indice Ismea dei prezzi dei mezzi correnti di produzione nel primo trimestre 2015 risulta invariato rispetto ai due trimestri precedenti.

Fonte: AgrOsserva

di C. S.