L'arca olearia 24/04/2014

Le Dop olivicole alla prova del mercato

Il consumatore ricerca sempre più qualità, italianità e certificazione in un condimento di uso quotidiano come l'olio, pur considerando ancora le denominazioni d'origine un acquisto saltuario e di nicchia


Nella categoria dell'olo extra vergine d'oliva quasi il 40% delle Dop europee è rappresentato da marchi italiani (con 43 oii a denominazione di origine protetta), mentre più distanziati figurano altri Paesi come la Grecia (29) e la Spagna (27).

Per quanto riguarda l'export, le vendite di Dop/Igp sono aumentate in volume nell'ultimo triennio ed in particolare nel 2012, segno che il Made in Italy certificato e di qualità continua ad essere sempre più apprezzato oltre frontiera. Nello stesso anno sono state esportate 5.918 tonnellate di olio certificato, per un valore di 51 milioni di euro, di cui:

- 44% Terra di Bari DOP
- 37% IGP Toscano
- 19% altre DOP (41 sul territorio)

Segno che ci sono ancora opportunità di diffusione dell'incredibile varietà di Dop italiane.

In Italia la categoria dell'olio Dop in GDO ha un trend positivo, da leggere in maniera ancora più ottimistica considerando che la categoria dell'Extravergine normale cede un 3% nell'ultimo anno.

Inoltre dalla recente indagine sul consumatore e sulla Distribuzione italiana effettuata da Federdop in collaborazione con Trade Marketing Studio, emerge che il consumatore ricerca sempre più qualità, italianità e certificazione in un condimento di uso quotidiano come l'olio, pur considerando ancora il Dop un acquisto saltuario e di nicchia.

Anche per questo il consumatore del Dop ricerca sempre più spesso maggiori informazioni tra gli scaffali del supermercato, "leggendo" e apprezzando un'offerta di assortimento ampia (più scelta delle diverse Dop), personalizzazione e rassicurazione (presenza di Private Label) e maggiori occasioni d'acquisto (più promozioni). La situazione in GDO è migliorabile con evidenti differenze di approccio alla categoria tra le diverse insegne.

Evidenza più interessante:alla fine dell'indagine (durata 12 mesi) il 10% dei consumatori hanno dichiarato una conversione al consumo esclusivo di olio Dop e oltre il 60% ha cominciato a valutarne l'acquisto ogni volta di fronte allo scaffale, alternando il Dop con l'olio extra vergine normale.

di Marco Repezza

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