Eventi 27/03/2015

La Calabria è terra d'olio d'oliva da sempre, ma con alterne fortune

La Calabria è terra d'olio d'oliva da sempre, ma con alterne fortune

Dall'arrivo dell'olivo con i greci all'epopea romana. Dal risveglio bizantino ai fasti della “rivoluzione agraria” del 1800. Il 30 marzo prossimo, a Reggio Calabria, si delinea il percorso di valorizzazione e di identità che ha portato al riconoscimento dell'Igp Calabria


La Calabria è la seconda regione olivicola italiana ma è spesso schiacciata dall'esuberanza produttiva e commerciale della Puglia e dall'onnipresenza mediatica della Sicilia che fa incetta di premi e riconoscimenti.

La Calabria non ha nulla da invidiare a nessuna delle due regioni confinanti. Ha infatti un patrimonio varietale ricco e variegato, territori diversi, oli molto differenti.

Dalla Carolea, all'Ottobratica alla Sinopolese, solo per citare alcune cultivar tra le più note, l'extra vergine calabrese sa farsi riconoscere. Sa distinguersi ed emergere, se vuole.

Nel corso dei secoli passati in tanti hanno tentato di tarpare le ali alla Calabria. Dopo i fasti greci, i romani l'hanno trasformata in un immenso latifondo. In età bizantina sono stati i monaci a rinverdire la tradizione olivicola. Per non parlare della “rivoluzione agraria” , descritta dall'economista Manlio Rossi-Doria, che la interessò nel cinquantennio 1835-1880. Fu una rivoluzione nel valore della produzione, che si realizzò attraverso un'estesa riconversione delle colture. Al posto delle feudali coltivazioni granarie, si espandono l'olivo, la vite, l'agrume.

Valore è la parola chiave oggi.

L'olivo non è più, di per sé, quel portatore di ricchezza dei decenni passati. Finita la stagione degli aiuti economici, occorre ripensare al modello colturale e culturale. Già inj essere da qualche tempo il passaggio da quantità a qualità. Ora occorre un nuovo step: da qualità a valore.

Come sfruttare le occasioni fornite dal mercato globale? Come rendere riconoscibile la Calabria oleicola nel mondo? Come far funzionare l'Igp Calabria?

Di questo e altro si parlerà il 30 marzo prossimo nel corso della giornata di studio  “Olio di Calabria Igp. Nuove opportunità per l’olivicoltura calabrese” presso l’Aula Seminari del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria (località Feo di Vito), a partire dalle ore 9.15.
Questo incontro è promosso dall’Università Mediterranea, dall’Accademia dei Georgofili, dall’Apor.

Programma

9,15 Saluti
Pasquale Catanoso – Magnifico Rettore, Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria
Gennaro Sicolo – Presidente CNO
Rocco Rotolo – Presidente Apor

9,45 Introduzione ai lavori
Giovanni Gulisano
Giuseppe Zimbalatti

10,15 Relazioni
Massimino Magliocchi – Le opportunità del disciplinare di produzione approvato
Maurizio Servili – Patrimonio varietale e qualità
Antonio Schiavelli – Il valore di mercato del marchio collettivo
Marco Poiana – Qualità dell’olio di oliva calabrese, territorio e tecnologia
Giacomo Giovinazzo – L’importanza delle azioni di sistema
Maria Teresa Russo – Qualità e sicurezza alimentare
Vincenzo Montemurro – Olio di oliva e salute

12,15 Interventi programmati
Tiziano Caruso
Alberto Grimelli
Carmelo Vazzana

12,45 Conclusioni: Francesco Giulio Crescimanno

13,00 Degustazione Oli: Rosario Franco

di T N