Eventi 07/01/2012

Una Milano tutta dedita alla rappresentazione del cibo

Una Milano tutta dedita alla rappresentazione del cibo

Si inizia con Olio Officina Food Festival per proseguire con Identità golose. Non è un caso che le due diete di maggiore impatto nel mondo, la Mediterranea e la Zona, indichino nell’olio da olive il condimento ideale, apportatore di energia e sapori


Dopo la presentazione di Olio Officina Food Festival ai giornalisti lunedì 19 dicembre, ho scritto qua e là annotando la variegata comunicazione di Luigi Caricato con ogni mezzo e in ogni occasione una mia riflessione e nota sull’evento che vivremo congiuntamente in una Milano che risveglia con eventi di rilievo nel nuovo anno bisestile e che si pone all’attenzione ambrosiana e del mondo anche con Identità Golose, che seguirà il 5, 6, 7 febbraio con Oltre il Mercato, temi d’Italia e del mondo su materie prime e cibo d’autore!

Due manifestazioni in tre giornate che danno a Milano la supremazia della rappresentazione e rappresentanza dell’Università della Cucina, la cui prima Accademia di Orio Vergani e Dino Villani ne sostenne la voce dedicata allo spettacolo e ai gourmet, e lo show-congresso ormai ben collaudato di Paolo Marchi e il nuovo creativo Festival di Luigi Caricato. Scippata l’Accademia da Milano dove è rimasta la sede e la biblioteca, forse resteranno, ripetendosi in edizioni, Identità e Olio Officina Food Festival per onorare la pretesa sede di EXPO 2015 che dovrebbe diffondere saggezza di cultura ed esempi di alimentazione per tutto il pianeta.

Luigi Caricato ci dà l’occasione di un Festival a 360 ° che il programma pubblicato e che potrete seguire nella sua evoluzione dalle prime anticipazioni uscite in occasione della presentazione e riprese sia nel Blog Olio Officina che dalla stampa più efficiente (www.informacibo.it/olio1/Olio-Officina-food-festival-2012.htm) che ho allegato alla lettera agli Amici di AgoràAmbrosiana che mi auguro d’incontrare per sviluppare alcune iniziative Agorà Ambrosiana che non riesco a risvegliare dal letargo imposto dalla mancanza di controparti, FAO esclusa!

Ho ricordato alla presentazione che al 3° Forum Barilla Cibo e Sicurezza il ruolo dell’olio extra vergine d’oliva è risuonato in tutte le sale e ha permeato buona parte delle lezioni.

Le due diete di maggiore impatto nel mondo, la Mediterranea e la Zona, indicano il condimento dal frutto (l’unico è quello dell’olivo) quale condimento ideale e apportatore di energia e di sapori grati proprio il nostro protagonista a Olio Offiicna Food Festival. Relazioni e gruppi di lavoro sparsi in tutte le sale del Giureconsulti ne spargeranno i profumi mentre le bocche potranno gustarne i sapori.

Potrebbe starci una lezione sulla storia delle popolazioni in Europa nei secoli, che potrei estrarre, studiare e convalidare il percorso dell’olio storicamente con gli atti del convegno “Alimentazione e Nutrizione secoli XIII-XVIII” della settimana di studi all’Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” di Prato. Gi atti curati dalla dottoressa Simonetta Cavaciocchi sono a mia portata di mano, già orecchiati da vari anni, e con Agorà Ambrosiana potremmo tentare di aggiungere una tessera al mosaico in programma. Ritengo che Claudio Benporat potrebbe presentare una magistrale introduzione ad una tavola rotonda da uno, due ore.

Per una prossima edizione potrei anche suggerire di spostare una delle sale del Museo dell'Olio di Imperia al Giureconsulti, perché tutto il corredo di servizio e arredamento della storia dell’uomo a tavola possa essere rappresentata, come si tenterà, ritengo, di fare anche a Milano con quanto sarà disponibile dalle collezioni milanesi.

L’associazione di artisti “Arte da Mangiare” – guidata da Ornella Piluso – contribuirà con il suo aiuto all’allestimento e abbellimento: ricordo un piatto d’artista ispirato da un’ampollina abbracciata all’altra, due oli amanti o gemelli... per una traccia di profumi e sapori al crudo, alla data, ancora ricca degli aromi ben protetti nella conservazione fedele per pochi mesi dallo sgocciolamento al frantoio.

Dopo l’edizione del programma di Olio Officina Food Festival con tante promesse, non mi resta altro che riprendere alcuni commenti dal blog per dare corpo a questa nota.

Dal commento al Brindisi esposto da Agorà Ambrosiana nel blog Olio Officina di Luigi Caricato

La descrizione delle giornate è da favola…per me, e penso lo sarebbe anche per chi non c’era…è un’expo in tre giornate: il Giureconsulti sarà un campus, di tutto di più. Luigi Caricato è stato comunicatore eccezionale nella presentazione, complessa, spontaneamente esposta alla stampa con garbo, convinzione, precisione, appeal, ragione e passione per il “suo” festival che è tutto: circo, stage, brain storming, piacere, spettacolo, coinvolgimento e tanta, tanta formazione e informazione. Sarà un percorso da scegliere in libertà e piacere, animati dalla curiosità o da voglia d‘incontro, d’insegnare e d’imparare, di approfondire e di conversare.

La suddivisione in sale, saloni e salette è materia di regia creativa. I temi da affrontare in approfondimento o in visita d’incubazione sono tra i più vari, tutti con radici nell’olivo, nel succo del frutto, ma non solo, anche nelle amicizie del frutto, tra chi lo ama, chi non lo conosce, chi ne sa godere nei sensi i più nascosti sapori e profumi. Analisi e sensi, vista e colori, inspirazioni e profumi, assaporazioni e recettori, accostamento di cibo, sovrapposizione d’ambienti e scenografie.

Ho preso scarni appunti essendomi man mano goduto l’invito all’ascolto della fantasia a cui Luigi Caricato ha saputo ricorrere senza freni; gli auguro che la realizzazione dell’evento, che di per sè rappresenta la fase d’innamoramento e di una serie d’incontri e di rapporti personali o collettivi, possa gratificarlo, ma ne faccio fin d’ora tesoro per comunicarlo.

Un comune denominatore di ogni descrizione è rappresentato dal chiaro desiderio di condividerla: il piacere d’insegnare a un adolescente o a un uomo maturo la delicatezza di profumi di un frutto così aperto alla simbiosi, 538 varietà originali dì “cultivar” italici sono un paradiso terrestre di paesaggi, di innesti capaci di moltiplicare per “enne” le sfumature delle sensazioni, della forma dell’oliva, del colore, del sapore…

L’oleicità va capita anche dai professionisti della cucina, dai maestri che ne acquisiscano la volubilità, la preziosità, la versatilità.

Lezioni e conversazioni spazieranno su tematiche popolari ed estreme: l’olio d’oliva è l’unico condimento che nasce da un “frutto” naturale, l’oliva. Altri, importanti ma diversi, arrivano alla tavola dai semi. La chimica e la naturalezza dei succhi da semi è molto più complessa della chimica dei succhi che provengono da un frutto di cui il seme fa altrettanto parte dello stesso.

Il succo del frutto, delicatamente estratto, trova nella pianta una sua caratteristica che deriva dalla capacità della pianta di farne una selezionata raffinazione, inviando verso il seme le caratteristiche genetiche e genitali e verso la polpa tutte quelle d’attrazione, di bellezza che anche le piante sanno esibire. Gli incontri tra i ricettacoli di gioia silvestre e il resto dell’universo, dalla flora batterica agli insetti, dai volatili all’uomo, nascono nell’ambiente dell’oliveto che richiama all’armonia e diventa matrice nell’accompagnamento intellettuale e fisico, dai laboratori alle postazioni d’assaggio, esaltati da suoni e colori, anche da aria profumata.

Il tocco d’arte non mancherà, alcune idee sono nate alla presentazione di un Teatro Naturale al Parlamentino del Giureconsulti. Quel giorno, bollicine di Prosecco hanno concluso la proposta d’appuntamento; dal 27 sera all’imbrunire della domenica del 29 gennaio ci potremo sentire più completi, per una volta, nel piacere del buono e del bello, della salute e del benessere, liberi di trovare anche nella poesia, nelle immagini e in un libro un ricordo di sapori da ritrovare o da provare con stupore anche per la prima volta. Un augurio per un difficile 2012.

Grazie Luigi!

 

 

di Enzo Lo Scalzo