Energia verde 08/12/2017

La canapa sempre più al centro della green economy Made in Italy

La canapa sempre più al centro della green economy Made in Italy

A Milano tre giorni dedicati alla canapa per informare sulle opportunità economiche della canapa e mostrare prodotti provenienti da tutta Europa. I settori d'impiego sono tanti: bioedilizia, oli alimentari, biomasse, farine, tele, carta, vernici, lubrificanti, shampoo, lozioni, isolanti, plastiche biodegradabili ed estratti a uso terapeutico e ricreativo


Il primo Salone internazionale della canapa, si svolto a Milano dal 17 al 19 novembre. Presenti cinquanta espositori da tutta Italia divisi tra zona industriale, alimentare e grow, specie di negozi al dettaglio, dibattiti e tavole rotonde col filo conduttore della "Rinascita della canapa in Italia". I locali del salone hanno fornito informazioni e degustazioni a tema. Tutte le destinazioni della pianta sono state esplorate, ma marcando decisamente distanza con la pianta dedicata all'uso illegale. I settori d'impiego sono tanti:bioedilizia oli alimentari, biomasse, farine, tele, carta, vernici, lubrificanti, shampoo, lozioni, isolanti, plastiche biodegradabili ed estratti a uso terapeutico e ricreativo.

Dai convegni si è evidenziato che dai 90 ettari del 2009 coltivati si è passati ai 2.800 attuali, con un incremento del 3000%: la Lombardia è la prima regione coi suoi 152 ettari sviluppati nel bresciano e nella Bassa, ma anche a Milano e Varese. Le aziende italiane che la coltivano in soli tre anni sono raddoppiate dalle 300 del 2014.

Dopo l'entrata in vigore della legge nazionale che permette la coltivazione legale della canapa industriale si è evidenziato che mancano i finanziamenti alla ricerca per fornire ai coltivatori nuove cultivar adatte al made in Italy. L’Italia ha sulla carta ottime varietà, ma poiché non abbiamo fatto miglioramento genetico in questi anni e il Crea, che è l’unico organismo autorizzato allo scopo, ancora non ha ricevuto finanziamenti, saremo presto senza semi aggiornati. In tal caso la canapa del 2018 rischia di non avere varietà italiane, ma solo quelle provenienti da Francia ed Est Europa piuttosto care da comprare. Ancora una volta gli operatori di settore hanno chiesto di realizzare altri impianti di trasformazione della materia prima. Infatti i due esistenti, quello in Puglia di South Hemp Tecno e quello piemontese di Assocanapa sono insufficienti.

Tra i convegni si è evidenziato quello dedicato ai risultati finali del progetto Multihemp (Multipurpose hemp for industrial bioproducts and biomass), finanziato dall’Ue con 6 milioni di euro. Coordinato da Stefano Amaducci, docente del Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e con 22 partner con 13 imprese medio piccole di 11 nazioni europee, il progetto ha mirato a far avanzare la conoscenza scientifica sulla canapa per sfruttarne la versatilità, e ideare e realizzare materiali “verdi” alternativi alle fibre sintetiche. La ricerca ha riguardato anche le genetiche per avere come risultato finale delle varietà mirate allo sviluppo di nuove materie prime, ma anche per migliorare la produttività dei campi a canapa e la qualità del prodotto. Sono stati prodotti innovativi materiali da costruzione a base biologica quali il sistema di isolamento prodotto da Ventimola, partner del progetto (isolamento grazie a fiocchi di canapa basato su doppi muri con spazio centrale da riempire con altro materiale isolante) o i pannelli in fibra (senza formaldeide) e i muri a base di canapa sviluppati dall’azienda italiana C.M.F. Technology Spa – Cmf Greentech con sede a Pavullo nel Frignano e a Cavezzo (Modena). Il coordinatore in finale ha ricordato che la nuova frontiera della canapa è rappresentata dai biocompositi, materiali formati da resine e rinforzati da fibre naturali, utili per comporre materiali da impiegare nell’assemblaggio di automobili o scooter.

Con questo Salone la città di Milano ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per diventare presto il punto di riferimento degli eventi di settore, non solo in Italia, ma in tutta Europa.

di Marcello Ortenzi