Energia verde 26/06/2015

La bioenergia come fonte rinnovabile e programmabile

Le innovazioni tecnologiche e in specie quelle energetiche devono ormai essere fatte comprendere a chi le vedrà realizzate sul proprio territorio


A Caprarola (VT), comune da sempre attento alle tematiche ambientali, sono stati dedicati due giorni alla divulgazione della ricerca e dell’innovazione in ambito energetico, con l'evento “Sagra dell’Energia: dialogo e ricerca”. L'appuntamento del 19 e 20 giugno ha avuto la finalità di avvicinare i cittadini alle nuove tecnologie, dopo che in passato anche in questo luogo i progetti energetici hanno avuto problemi di accettazione. Uno dei giorni è stato dedicato a illustrare il progetto europeo "R&Dialogue", in via di conclusione,con l'organizzazione del comune, Università di Roma La Sapienza, Università di Genova ed Enea.

Nell'ambito del lavoro svolto dai diciassette enti energetici di dieci paesi europei, con un finanziamento complessivo di oltre dieci milioni di euro, il progetto si è sviluppato puntando a costruire un nuovo dialogo tra il mondo della ricerca e la società civile (tra cui organizzazioni non governative, industrie e pubbliche autorità) nel presupposto che esso sia essenziale per andare verso la produzione sostenibile di energia a basse emissioni di CO2.

Il dialogo aiuta l’effettiva comprensione da parte dei cittadini dei differenti punti di vista in modo di arrivare al pieno uso delle tecnologie energetiche a bassa emissione, alla riduzione dei consumi energetici, a una più alta efficienza energetica. Il progetto R&Dialogue propone un dialogo inclusivo, democratico e trasparente. Il workshop è stato introdotto da Samuela Vercelli della società Sotacarbo, società sarda di ricerca energetica, che ha evidenziato come il progetto ha costruito la possibilità di creare un laboratorio italiano  per il dialogo sull’energia, in parallelo con gli altri nove paesi europei. R&Dialogue dovrebbe consentire di creare uno spazio particolare in cui dare voce a tutti i punti di vista e identificare le culture e i valori veicolati dalle nostre emozioni quando ci troviamo su posizioni contrastanti.

Il dialogo dovrà anche consentire di capire dove il dato scientifico e tecnologico può aiutare a dirimere la questione o dove viceversa si tratta di elaborare una visione comprensibile a tutti, in cui sia chiaro il possibile ruolo di ciascuna tecnologia. Quattro relazioni scientifiche sono state svolte su temi relativi a forme energetiche poco impattanti sul territorio, quale quella di Vito Pignatelli, presidente di Itabia e dirigente Enea che parlato dell"Utilizzo delle biomasse in chiave ecologica".

Il lavoro ha mostrato come la bioenergia sia una fonte rinnovabile e programmabile che può contare su una grande quantità di materie prime in Italia e nel mondo e inoltre ha a disposizione tecnologie sicure e affidabili dal punto di vista dell'impronta ambientale. La bioenergia è molto connessa al territorio sia per quella materia prima da ricavare e utilizzare, altrimenti considerabile rifiuto, sia per la possibilità di fornire energia rinnovabile e opportunità nuove di lavoro ai cittadini.

Dopo un lavoro di gruppo fra gli intervenuti sulle tematiche illustrate, sono state svolte le conclusioni della mattinata ribadendo che le innovazioni tecnologiche e in specie quelle energetiche devono ormai essere fatte comprendere a chi le vedrà realizzate sul proprio territorio e i progetti dovranno essere costruiti insieme con le organizzazioni dei cittadini e gli enti locali che li rappresentano, per avere un esito favorevole e durevole.

di Marcello Ortenzi