Energia verde 21/05/2015

Comuni rinnovabili 2015: crescono le energie verdi in tutta Italia

Patrimonio importante di impianti a fonti rinnovabili in Italia ma la crescita non è più come alcuni anni fa. Troppa burocrazia nell'approvazione dei progetti e totale incertezza a seguito di tagli agli incentivi, barriere e tasse


Nuovo rapporto di Legambiente sui Comuni Rinnovabili, dati 2014, presentato presso la sede del GSE il 13 maggio. Oggi gli impianti sono presenti in tutti gli 8.047 Comuni italiani e complessivamente in Italia le rinnovabili hanno contribuito a soddisfare il 38,2% dei consumi elettrici complessivi (nel 2005 si era al 15,4) e il 16% dei consumi energetici finali (quando nel 2005 eravamo al 5,3%). Oggi l’Italia è il primo Paese al mondo per incidenza del solare rispetto ai consumi elettrici (ad Aprile 2015 oltre l’11%!).La produzione da fonti rinnovabili è passata in tre anni da 84,8 a 118 TWh, mentre gli impianti Fer sono oggi circa 800mila, tra elettrici e termici, distribuiti nel territorio e nelle città, sempre più spesso integrati con smart grid e sistemi di accumulo o in autoproduzione. I Comuni delle bioenergie sono 2.415 per una potenza installata complessiva di 2.936,4 MW elettrici, 1.306,6 MW termici e 415 kW frigoriferi. In particolare quelli a biogas sono in forte crescita e hanno raggiunto complessivamente di 1.165,9 MW elettrici, 176,5 MW termici e 65 kW frigoriferi. Gli impianti a biomasse, nel loro complesso, hanno consentito nel 2014 di produrre circa 12 TWh pari al fabbisogno elettrico di oltre 4,4 milioni di famiglie.

Di contro i ritmi di crescita sono molto inferiori rispetto al passato: per il fotovoltaico negli ultimi due anni sono stati installati 1.864MW contro i 13.194 del biennio 2011-2012, nell’eolico sono stati installati 170MW nel 2014 contro una media di 770 degli anni passati, stessi dati per il mini idroelettrico e le altre fonti. Le ragioni di questa situazione sono due, la prima per l’assenza di procedure chiare nell’approvazione dei progetti che blocca gli impianti eolici (per quelli offshore ancora nessun impianto è stato realizzato a fronte di 15 progetti presentati), solari termodinamici, da biomasse, mini idroelettrici, geotermici. La seconda ragione sta nella totale incertezza in cui il settore si trova a seguito di interventi normativi che in questi anni hanno introdotto tagli agli incentivi, barriere e tasse senza al contempo dare alcuna prospettiva chiara per il futuro. Il presidente di Assorinnovabili Agostino Re Rebaudengo ha chiesto ancora una volta regole chiare, certe, stabili nel tempo, coerenti con la politica energetica di lungo periodo che consentano di continuare a investire nel nostro Paese. Poi ci sono i gravi e numerosi ritardi nell’emanazione di decreti e regolamenti attuativi che rendono, di fatto, le norme approvate inapplicabili o che, nelle ipotesi peggiori, costringono i destinatari a effettuare scelte economicamente importanti, senza essere in possesso di tutte le informazioni di dettaglio indispensabili.

Durante il convegno si è ragionato degli interventi necessari ad aprire una nuova fase di sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, approfittando anche del fatto che a partire dal 2015 comincerà a ridursi il peso degli incentivi in bolletta legati agli impianti (-800 milioni di Euro all’anno), togliendo così forza alle polemiche che in questi anni hanno caratterizzato il dibattito politico.

Legambiente ha offerto proposte per avviare uno scenario di investimenti nell’interesse delle imprese, delle famiglie e dell’ambiente:
-Fare del Green Act che il Governo ha annunciato per Giugno il volano per il rilancio degli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e diffusione delle rinnovabili, dentro una strategia per il Clima nel quale fissare obiettivi e il percorso di riduzione delle emissioni di CO2.
-Cancellare tutti i sussidi alle fonti fossili e introdurre una carbon tax per muovere investimenti in efficienza energetica e nelle energie pulite da parte delle imprese.
-Introdurre nuove regole per la valutazione dei progetti da fonti rinnovabili, attraverso efficaci criteri per gli impianti eolici, idroelettrici, geotermici, solari termodinamici, e la semplificazione per gli impianti di piccola taglia.
-Cancellare le barriere all’autoproduzione e distribuzione di energia prodotta da fonti rinnovabili e in cogenerazione, da parte di Comuni, distretti produttivi, condomini.
-Promuovere innovazioni nel mercato elettrico che permettano alle rinnovabili di competere, attraverso l’aggregazione di impianti e contratti di lungo termine, ma anche spingendo il revamping degli impianti esistenti.
-Rivedere il sistema di incentivi per gli interventi di efficienza e le fonti rinnovabili, con l’obiettivo di ridurre la spesa energetica di famiglie e imprese accompagnando la riduzione dei costi delle diverse tecnologie attraverso una regia e una verifica delle politiche e degli strumenti.
-Investire nelle reti energetiche, per accompagnare la produzione da energia pulita, attraverso interventi che eliminino i colli di bottiglia che con la modernizzazione delle reti di distribuzione

La sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo, intervenuta, ha assicurato che il Governo intende aggiornare il quadro delle energie rinnovabili nel settore energetico ed esercitare un ruolo di leadership in tema di strategie di cambiamento di riduzione CO2 in ambito europeo. Ha ammesso che le politiche del governo puntano alla generazione distribuita, innalzando l'autoconsumo e lo scambio sul posto. Relativamente ai costi della rete serve uno sforzo incentivando il gestore della rete a ridurre i costi che poi vanno a incidere in bolletta. Puntare sulla filiera dei sottoprodotti è pure intendimento del Governo, anche se il relativo decreto è ancora in stallo per le diverse richieste degli operatori. Preminente appare per la sottosegretario la funzione dell' efficienza energetica perchè puo' far ripartire l'edilizia in modo ambientalmente sostenibile e quindi l'economia. Non si è accennato a un ulteriore fattore di rallentamento nella realizzazione degli impianti quale è l'opposizione praticamente indiscriminata dei comitati locali, a volte giustificati ma spesso strumentali per motivazioni diverse.

Nell'occasione sono stati premiati i comuni di Campo Tures (BZ) per il complesso delle iniziative realizzate nelle Fer e Forlì e Celle San Vito (FG) per le buone pratiche innovative in fase realizzativa.

di Marcello Ortenzi