Bio e Natura 17/07/2014

L'acqua bene irrinunciabile per l'agricoltura italiana di domani

Durante la Conferenza nazionale sulle acque irrigue, organizzata dall'Anbi, emerso chiaramentela centralità delle risorse naturali nelle sfide globali. "Non è tollerabile - ha osservato Paolo De Castro - sprecare un litro di acqua nè un ettaro di terra"


Il tema dell'acqua, delle risorse idriche e naturali, è stata al centro della Conferenza nazionale sulle acque irrigue organizzata dall'Anbi.

Un tema di stretta attualità se pensiamo alle polemiche delle scorse settimane sulla possibilità che una parte dei fondi europei destinati allo sviluppo rurale andassero proprio a un piano nazionale gestito dai Consorzi di bonifica e irrigazione.

Un tema caldo e ancora aperto, come confermato dal Ministro Martina: "siamo consci che 300 milioni in sette anni, destinati al piano irriguo nazionale, non sono molti, ma è meglio averli che no." Non è però detto che questi 300 milioni di euro siano gli unici a giungere nelle casse delle Bonifiche. Dai fondi europei secondo Martina "si possono recuperare risorse non banali", dando appuntamento a fine luglio, in occasione della riunione del Cipe.

Il brand “made in Italy” è il terzo al mondo per notorietà e quello agroalimentare ha segnato, nel 2013, un + 4,1% raggiungendo un giro d’affari di oltre 33 miliardi di euro; nei primi mesi del 2014, l’export delle Piccole Medie Imprese è anch’esso complessivamente cresciuto del 4,1%, ma il comparto agroalimentare segna una performance di + 5,6% con positive ricadute occupazionali a testimonianza della necessità di un modello di sviluppo originale del sistema Paese.
In questo sistema è evidente la centralità della risorsa idrica, chiamata oggi a fare i conti anche con i cambiamenti climatici e le nuove problematiche, che pongono: basti pensare al miliardo di dollari, stanziato dal Presidente Obama per rilanciare l’agricoltura in quella California, che era l’orto degli U.S.A. oppure alla guerra dell’acqua italo-svizzera per i rilasci dal lago Maggiore.

"La Conferenza Nazionale Acque Irrigue per la crescita e il lavoro - ha dichiarato il presidente Anbi, Massimo Gargano - vuole anche essere una risposta seria e concreta alle vestali dell’impronta idrica, che strumentalizzano dati a solo danno del settore primario. La nostra risposta si chiama sistema irriguo esperto Irriframe, che fa già risparmiare annualmente 100 milioni di metri cubi d’acqua e punta a raggiungere i 500 nei prossimi anni."

A supportare le parole di Gargano anche Paolo De Castro, il presidente del gruppo dei socialisti nella Commissione agricoltura del Parlamento europeo:  "il tema centrale è quello della gestione delle risorse naturali. Non è tollerabile sprecare un litro di acqua nè un ettaro di terra".  "Bisogna poi smetterla con questa storia di cancellare i consorzi di bonifica, in quanto per legge non si può chiuderli - ha aggiunto De Castro - bisogna fare in modo che le risorse naturali siano in grado di esprimere le loro capacità nel tempo".

"La risorsa acqua è limitata e va misurata nel suo utilizzo" ha fatto eco a De Castro il presidente di Confagricoltura Mario Guidi: "l'acqua per l'irrigazione non può essere soggetta ad una tariffa tradizionale, ma occorre che i parametri siano coerenti con quella che è l'attivita' agricola".

Sostenibilità ambientale e sostenibilità economica vanno a braccetto, come ha sottolineato Franco Verrascina, presidente Copagri: "il sistema va da un lato razionalizzato, nel numero e nelle strutture, e dall'altro bisogna dire con chiarezza che il costo non può essere solo a carico dei consorziati. Noi non siamo contro il piano irriguo, ma contro un piano irriguo che faccia riferimento alle sole risorse della Pac e finanziato unicamente dagli agricoltori"

“In un mondo che corre, l’Italia deve tornare a farlo - ha concluso Gargano - rallentare significa non fare gli interessi del Paese. All’Italia che sa di muffa, si deve contrapporre un’Italia frizzante. I Consorzi di bonifica, portatori di cultura e valori positivi, si mettono, ora come sempre, al servizio degli interessi della collettività.”

di Ernesto Vania