Fuori dal coro 06/11/2014

Un testimonial di eccezione per il Made in Italy alimentare: Juri Chechi

Un testimonial di eccezione per il Made in Italy alimentare: Juri Chechi

E' stato il dominatore degli anelli negli anni novanta, quando ha vinto anche un oro olimpico. Oggi produce vino, olio extra vergine d'oliva e gestisce un resort nelle Marche: “i prodotti italiani danno tutto quello che serve per performance sportive d'eccellenza”


"Ho pensato ad un posto unico per vivere l'armonia della natura"
(Jury Chechi)

Juri Chechi non è semplicemente un uomo di sport, è stato il Signore degli Anelli, dominatore della disciplina negli anni novanta, ha vinto la medaglia d'oro olimpica nel 1996, ha vinto cinque titoli mondiali e innumerevoli europei e Giochi del Mediterraneo.

Ritirandosi dalle competizioni agonistiche ha intrapreso per qualche tempo la carriera politica ma poi ha deciso di lasciare gli affanni e la vita caotica di città e andare in campagna, sull'Adriatico, dove ha aperto, insieme con l'amica Silvia, un'azienda agricola e un resort, chiamato il Colle del Giglio.

Non dimentica però quanto lo sport gli abbia dato ed è anche attivo promoter e testimonial nelle scuole, insieme con Pandolea, di campagne per una corretta informazione ed educazione alimentare.

- Dal palcoscenico olimpico alla vita in campagna. Un bel salto, cosa l'ha spinta a questo passo?

E' stata una scelta dettata dalla passione per la natura e dalla volontà di migliorare la qualità della vita, per me, la mia compagna e i miei figli. Qui a Ripatransone (AP) riscopri il senso dell'attesa. In campagna c'è la necessità di aspettare che l'uva sia matura e le olive pronte per la spremitura. Trai giovamento e insegnamenti dai cicli naturali.

- Cosa l'ha colpita e sorpresa del mondo rurale?

Debbo ammettere che io mi occupo più della parte turistico ricettiva che di quella agricola. Mi ha piacevolmente sorpreso però la grande professionalità di chi lavora in campagna oggi. Ha imparato a utilizzare al meglio le risorse. Queste professionalità e capacità hanno difficoltà a avere le giuste soddisfazioni dal punto di vista economico e questo mi spiace. L'Italia è la patria della qualità agricola, quello che offre è fantastico e di eccellenza. Dovremmo considerarlo quando andiamo a fare la spesa.

- Il suo rapporto con l'alimentazione oggi? Dai tempi della sua attività agonistica quanto è cambiata la sua dieta? Che rapporto ha oggi con integratori e barrette energetiche?

Non ho mai preso integratori, neanche quando facevo attività agonistica. La mia disciplina mi permetteva di non doverne assumere. Certo dovevo controllare molto le calorie e gli apporti di nutrienti, molto più di quanto faccio oggi, ma sono convinto che con un'alimentazione sana non ci sia bisogno di integrare nulla. I prodotti italiani danno tutto quello che serve per performance sportive d'eccellenza. Da dieci anni in famiglia mangiamo prodotti italiani e possibilmente biologici. Alimenti sani e nutrienti che vengono dai nostri territori. Cosa c'è di meglio?

- Una domanda che sarebbe giusto porre ai giovani. Lei è promoter e testimonial con Pandolea di un progetto per portare la corretta alimentazione nelle scuole, a partire dall'olio extra vergine d'oliva. Cosa la stupisce di più dei giovani d'oggi?

C'è una profonda ignoranza, lo dico in senso etimologico, sull'alimentazione. Pochi bambini hanno anche solo nozioni base di alimentazione. In famiglia si trascura di trasmettere queste informazioni in precoce età, sbagliando. E' per questo che assistiamo a un aumento dell'obesità infantile. Ormai il 15% dei nostri ragazzi è obeso e il 50% sovrappeso. Fanno pochissima attività fisica. Ti fai domande sul perchè siamo precipitati così in basso.
Altre culture alimentari stanno contagiando l'Italia, con semplificazioni forse eccessive, come l'etichettatura a semaforo del Regno Unito...
Un modello che non ha il minimo senso e che va a danneggiare il consumatore. Non voglio entrare nel merito del danno al Made in Italy. La semplificazione dell'etichetta a semaforo, che sconfina nella banalizzazione, non fa altro che ridurre ancor più le conoscenze e la consapevolezza sull'utilizzo dei prodotti agricoli, nelle giuste misure e quantità. Non si può affrontare un argomento tanto delicato come l'alimentazione, e tutti i suoi riflessi sulla salute, con bollini colorati.

- Che futuro per il Made in Italy?

Sono convinto che l'Italia potrebbe vivere di sola enogastronomia e turismo. Occorre prendere consapevolezza, anche in questo campo, delle nostre perle e vere ricchezze nazionali.

di Alberto Grimelli