Anche gli agnolotti al basilico possono diventare una ricetta creativa
Qualche tocco di maestria dello chef Italo Bassi dell'Enoteca Pinchiorri di Firenze e anche un piatto apparentamente semplice può evolvere, specie se accompagnato da un olio extra vergine d'oliva d'eccellenza
Non è questione solo di presentazione o di abilità nel dosare e mescolare gli ingredienti. Non sempre servono alimenti particolarmente costosi e ricercati per creare un piatto nuovo e gustoso.
Colore, profumo, gusto e tatto. Tutto contribuisce al successso di un piatto, magari anche rivisitando un piatto storico della cucina italiana, gli agnolotti al basilico, che lo chef Italo Bassi dell'Enoteca Pinchiorri a Firenze ha arricchito con composta di pomodoro, calamaretti, zafferano e nero di seppia.
Ingredienti:
450 g di pasta all'uovo
350 g di ricotta di pecora
80 g di pesto
80 g di pomodoro purea (2 pomodori maturi)
100 g di calamaretti
30 g di vino bianco
80 g di burro
1 dl di brodo
2 g di zafferano in pistilli delle Colline fiorentine
10 g di cipolla tritata
sale e pepe
Olio extra vergine d'oliva Maurino di Giacomo Grassi
Procedimento:
Unire il pesto alla ricotta, aggiustare di sale e pepe, confezionare gli agnolotti e riservare.
Pelare i pomodori, privarli dei semi e tritarli al coltello, quindi mettere la polpa ottenuta in una tamina e strizzare affinchè perda il maggior contenuto d'acqua possibile, passare il tutto in una ciotola e condire con sale e pepe.
Fare rosolare la cipolla tritata con poco olio, aggiungere il nero di seppia, bagnare con brodo, lasciare bollire per 2 minuti circa e passare la passino, sino a risultare una salsa liscia, lucente ed omogena.
Far saltare in una padella ben calda con un filo di olio i calamaretti ben asciutti, bagnare col vino bianco, riservare i calamaretti. Filtrare la salsa e aggiungere lo zafferano.
Cuocere gli agnolotti in abbondante acqua salata, comporre il piatto mettendo la salsa al nero di seppia, il pomordoro, i calamaretti e infine la pasta condita con la salsa allo zafferano e vino bianco, guarnire con le puntine di basilico e un filo di extra vergine d'oliva Maurino.
Si ringrazia per la collaborazione ADV Superior - Agenzia di Comunicazione e gli autori de "L'olio che si mangia"