A regola d'arte 28/11/2014

Anche gli agnolotti al basilico possono diventare una ricetta creativa

Anche gli agnolotti al basilico possono diventare una ricetta creativa

Qualche tocco di maestria dello chef Italo Bassi dell'Enoteca Pinchiorri di Firenze e anche un piatto apparentamente semplice può evolvere, specie se accompagnato da un olio extra vergine d'oliva d'eccellenza


Non è questione solo di presentazione o di abilità nel dosare e mescolare gli ingredienti. Non sempre servono alimenti particolarmente costosi e ricercati per creare un piatto nuovo e gustoso.

Colore, profumo, gusto e tatto. Tutto contribuisce al successso di un piatto, magari anche rivisitando un piatto storico della cucina italiana, gli agnolotti al basilico, che lo chef Italo Bassi dell'Enoteca Pinchiorri a Firenze ha arricchito con composta di pomodoro, calamaretti, zafferano e nero di seppia.

Ingredienti:

450 g di pasta all'uovo

350 g di ricotta di pecora

80 g di pesto

80 g di pomodoro purea (2 pomodori maturi)

100 g di calamaretti

30 g di vino bianco

80 g di burro

1 dl di brodo

2 g di zafferano in pistilli delle Colline fiorentine

10 g di cipolla tritata

sale e pepe

Olio extra vergine d'oliva Maurino di Giacomo Grassi

Procedimento:

Unire il pesto alla ricotta, aggiustare di sale e pepe, confezionare gli agnolotti e riservare.

Pelare i pomodori, privarli dei semi e tritarli al coltello, quindi mettere la polpa ottenuta in una tamina e strizzare affinchè perda il maggior contenuto d'acqua possibile, passare il tutto in una ciotola e condire con sale e pepe.

Fare rosolare la cipolla tritata con poco olio, aggiungere il nero di seppia, bagnare con brodo, lasciare bollire per 2 minuti circa e passare la passino, sino a risultare una salsa liscia, lucente ed omogena.

Far saltare in una padella ben calda con un filo di olio i calamaretti ben asciutti, bagnare col vino bianco, riservare i calamaretti. Filtrare la salsa e aggiungere lo zafferano.

Cuocere gli agnolotti in abbondante acqua salata, comporre il piatto mettendo la salsa al nero di seppia, il pomordoro, i calamaretti e infine la pasta condita con la salsa allo zafferano e vino bianco, guarnire con le puntine di basilico e un filo di extra vergine d'oliva Maurino.

 

Si ringrazia per la collaborazione ADV Superior - Agenzia di Comunicazione e gli autori de "L'olio che si mangia"

 

di Filippo Falugiani