Massime e memorie 07/03/2009

Il lato umano di uno dei geni dell'Illuminismo naturalistico

Un divertente ritratto di Carl Friedrich Gauss ricavato dalle sapienti parole dello scrittore Daniel Kehlmann


Carl Friedrich Gauss

Nel settembre 1828 il professor Gauss, il più illustre matematico del paese, lasciò per la prima volta dopo anni la città natale per partecipare al Congresso degli scienziati tedeschi a Berlino.

Ovviamente non aveva nessuna voglia di andarci. Per mesi aveva rifiutato, ma Alexander von Humboldt si era interstardito e Gauss aveva accettato in un momento di debolezza e nella speranza che quel giorno non arrivasse mai.

Perciò adesso il professore si nascondeva nel letto. Quando la moglie Minna lo esortò ad alzarsi, ché la carrozza aspettava giù e il viaggio era lungo, si avvinghiò al cuscino e chiuse gli occhi per farla sparire. Quando li riaprì e vide Minna ancora lì, le disse che era la disgrazia della sua vecchiaia. Ma siccome continuava a starsene lì impalata, si tolse le coperte e poggiò i piedi a terra.

Daniel Kehlmann



Testo tratto da: Daniel Kehlmann, La misura del mondo, traduzione di Paola Olivieri, Feltrinelli, Milano : link esterno

di T N