Massime e memorie 20/12/2008

Il rapimento splendido, e lo stupore. Le sorprese, l'incanto

La coltura degli alberi di Natale secondo Thomas S. Eliot. Un testo per chi riesce a restare spirito libero anche di fronte alle grandi festività


Thomas S. Eliot

Vi sono molti atteggiamenti riguardo al Natale
E alcuni li possiamo trascurare:
Il torpido, il sociale, quello sfacciatamente commerciale,
Il rumoroso (essendo il bar aperto fino a mezzanotte),
E l'infantile - che non è quello del bimbo
Che crede ogni candela una stella, e l'angelo dorato
Spieganti l'ale alla cima dell'albero
Non solo una decorazione, ma anche un angelo.
Il fanciullo stupisce di fronte all'albero di Natale
Lasciatelo dunque in spirito di meraviglia
Di fronte alla Festa, a un evento accettato non come pretesto.
Così che il rapimento splendido, e lo stupore
Del primo albero di Natale ricordato, e le sorprese, l'incanto
Dei primi doni ricevuti (ognuno
Con un profumo inconfondibile e eccitante).
E l'attesa dell'oca o del tacchino, l'evento
Atteso e che stupisce al suo apparire.
E reverenza e gioia non debbano
Essere mai dimenticate nella più tarda esperienza
Nella stanca abitudine, nella fatica, nel tedio.
Nella consapevolezza della morte, nella coscienza del fallimento...

(...)

Thomas S. Eliot



Testo tratto da: T. S. Eliot, "La coltura degli alberi di Natale", in Poesie, trad. Roberto Sanesi, Bompiani, 1994: link esterno

di T N