Massime e memorie 13/09/2008

I capelli neri corvini e negli occhi la veemenza di un rapace affamato

Un breve racconto per immagini di Maria Teresa Ferrari, per guardare nel fondo degli occhi di bambini disincantati


Jeremias ha capelli neri corvini. I suoi occhi, quando si arrabbiano, hanno la veemenza di un rapace affamato.

Ha dodici anni, da anni si dà a un uomo del luogo. Un medico. L’appuntamento è di mattina, nell’unica stanza vuota e polverosa di una baracca abbandonata lungo la ferrovia. In pochi minuti si consuma l’atroce barbarie, diventata per Jeremias un’abitudine. Senza parole, senza luce.

Prima di risalire sull’auto, il medico tira fuori dal sacchetto di plastica un panino. La ricompensa per Jeremias. Serve a sfamare cinque bocche.

Un giorno Jeremias non va più a quell’appuntamento. Ora è in una nuova famiglia: ha dodici fratelli che hanno storie simili alla sua. Va a scuola, lavora, gioca.

Angela si prende cura di loro con amore. Solo per caso rivede quel medico: sta comperando il pane.

Maria Teresa Ferrari





Testo tratto da: Maria Teresa Ferrari e Antonella Paternò Rana, Ascoltare gli sguardi, Àncora Editrice, Milano 2008

di T N