Massime e memorie 08/11/2007

COSA CI CHIEDE DIO?

Il vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Monsignor Giancarlo Bregantini, grande uomo di Dio è stato promosso al ruolo di arcivescovo metropolita presso la Diocesi di Campobasso. Per questa nomina, tuttavia, dovrà lasciare la Calabria, nonostante la sua dura e determinante battaglia contro il vasto male rappresentato dalla 'Ndrangheta: obbedisco, dice, seppure con dolore


COSA CI CHIEDE DIO?

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Ci chiede di essere, come preti, più autentici nella vita e più liberi dalla paura; di vivere più distaccati dal denaro e dagli affetti, più zelanti nel bene; di restare più uniti tra di noi, proprio perché il male è forte e apparentemente compatto, per divenire poi strategici nella formazione dei laici, anch’essi chiamati, come noi ed accanto a noi, nella testimonianza dei religiosi, ad un esplicito eroismo di vita, già evidenziato in mille gesti e richiesto proprio dalle fatiche storiche della Calabria.

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Ogni prete, nelle nostre condizioni difficili, può essere o il don Abbondio di manzoniana memoria che vive nella costante paura e nel calcolo.
Oppure (ed è ciò che auguro di cuore a me e a voi tutti!) può divenire come Fra Cristoforo, generoso e coraggioso, capace di sfidare apertamente il malvagio nel nome di Cristo, pronto anche a subire l’ingiustizia pur di rimanere fedele alla verità, sempre comunque portando al perdono, come sa dire a Renzo, mentre vede don Rodrigo morente di peste sul giaciglio di paglia:
“ Perdonare sempre sempre, perdonare tutto, tutto!”.

Giancarlo Bregantini


Testo tratto da: Giancarlo Maria Bregantini, La speranza condivisa non delude, Omelia del Giovedì Santo, Messa del Crisma, Locri, 13 aprile 2006

di T N