Massime e memorie 30/06/2007

ME L'HAI PROMESSO


Succede sull'aereo.
Siamo in volo sopra il Mediterraneo, da qualche parte tra Roma e Palermo, e mentre guardo il mare fuori dal finestrino, quel mare che di qui a pochi decenni a-vrà inghiottito chissà quante isole in tutto il mondo e milioni di chilometri di costa, lei a un tratto mi tocca un braccio. Io mi volto. La guardo con aria interrogativa. Si toglie le cuffie dell'iPod. Mi dice qualcosa. D'istinto, aggrotto le sopracciglia. Lei allora toglie le cuffie dell'iPod anche a me, zittendo all'istante Madonna, e ripete la frase che mi sembrava di averle letto sulle labbra.
«Ricordati che me l'hai promesso.»
«Promesso? Io?» le chiedo, anche se so benissimo a cosa si riferisce.
«L'altra sera, dopo la cerimonia.»
«Avevo bevuto. Non ricordo.»
«Non fare il furbo.» Sorride, mettendo su subito dopo quel suo adorabile broncio.
Mi arrendo. «Che cosa ti ho promesso?»
«Che in Sicilia faremo un figlio.»
Dice proprio così: Che in Sicilia faremo un figlio. E, in quel momento, iniziamo la discesa.


Giuseppe Culicchia


Testo tratto da: Giuseppe Culicchia, Un'estate al mare, Garzanti, Milano 2007

di T N