Massime e memorie 09/04/2011

Cosa hanno in comune l’ulivo e la capra?

La pianta e l’animale hanno vissuto una storia parallela in Istria. A raccontarcela la scrittrice Anna Maria Mori


Il simbolo dell’Istria è una capra bianca dalle lunghe corna, alta, bella sulle zampe sottili (…).

(…) E’ il simbolo, prima di tutto, della fatica. (…) Sembra il ritratto della gente istriana, come la capra povera, frugale, abile nell’adattarsi alle difficoltà ma insieme assolutamente unica, indomabile, testarda, incapace o inadatta a piegarsi o tanto meno a trasformarsi in qualcosa di diverso da se stessa: non è riproducibile fuori dal suo territorio, l’unico nel quale si ritrova a suo agio (…).

(…) E la capra, per secoli, è stata il sostentamento della gente istriana: tutte le famiglie avevano una capra (…).

(…) Con il trattato di pace e l’arrivo della Jugoslavia, si decise di sterminare le capre, colpevoli di mangiare i germogli: chiunque fosse stato trovato in possesso di una capra sarebbe stato multato. E le capre, per un bel po’ di anni, sono sparite, come l’ulivo.

Quando a Pirano, in occasione dell’incontro di Ciampi con il presidente sloveno Kucan, è stato piantato in piazza Tartini un ulivo, è successo che alcuni opinionisti sloveni hanno detto e scritto che era sbagliato: “L’ulivo era un simbolo dell’Italia fascista”. Il passaggio mentale, irrimediabilmente malato, era il seguente: l’ulivo è un simbolo mediterraneo, il Mediterraneo vuol dire Italia, e l’Italia vuol dire fascismo.

Sono passati gli anni – non bisogna mai perdere la fiducia nella possibilità del ravvedimento e negli improvvisi e magari imprevisti lampi di intelligenza – ed è successo che da qualche parte, qualcuno di quelli che sono chiamati a decidere si è reso conto che l’Istria doveva riavere gli ulivi (anzi adesso se ne sono piantati in tale quantità da diventare una specie di monocoltura), e anche le sue capre.

Anna Maria Mori

Testo tratto da: Anna Maria Mori, Nata in Istria, Rizzoli, Milano 2006

 

di T N