Massime e memorie 18/12/2010

Una vitamina buona per gli occhi, la cipolla

Lo invidiavano per la sua cipolla rossa e l'invidia cresceva come il lievito del pane, di giorno in giorno, di ora in ora. La liberatoria prosa di Silvana Grasso


Silvana Grasso

Il tenente medico, ora che l'olio di ricino era finito, gli diede in cura una cipolla al giorno, per quindici giorni. Avevano una vitamina buona per gli occhi, gli faceva bene alla vista, la cipolla.

Per quindici giorni, alle dieci in punto, Stellario usciva dall'infermeria con una grossa cipolla rossa. La teneva sul petto, dal lato del cuore. Tale la stringeva tra le mani che ne colava il sugo, ne lacrimava la pupilla.

Quella cipolla profumava, così gli pareva, come le cipolle settembrine della Piana. Ne godeva lo smalto del colore, l'agrodolce del profumo, l'umore del sugo. Godeva insino del malanimo degli altri a fronte della sua cipolla rossa. Lo invidiavano per la sua cipolla rossa e l'invidia cresceva come il lievito del pane, di giorno in giorno, di ora in ora.


Silvana Grasso



Testo tratto da: Silvana Grasso, Pazza è la luna, Einaudi, Torino 2007: link esterno

di T N