La voce dei lettori 22/06/2018

Il paesaggio degli olivi morti avanza, lambendo la Piana degli Olivi Monumentali

Appello alla Regione Puglia del Comitato AntiXylella per chiedere una sospensiva di sei mesi nella delimitazione dell'area infetta o l'emanazione di una norma integrativa per il monitoraggio continuo e l'abbattimento delle piante infette nell'area della Piana degli Olivi Monumentali


Xylella cosa fare? Le Istituzioni regionali finanziano progetti di ricerca sulla Xylella ma non si accorgono che non serviranno a nulla se la lotta al vettore ha le armi spuntate ed il paesaggio degli olivi morti avanza?

Il libero Comitato AntiXylella non ha risposte da parte della Regione Puglia.

Non ha risposta la richiesta di una sospensiva di sei mesi nell'applicazione della nuova delimitazione dell'area infetta per la Piana degli Olivi Monumentali da parte del governo regionale e/o centrale e, se questo non dovesse risultare possibile, la possibilità che la Regione provveda ad emanare una norma integrativa attraverso la quale sia assicurato il monitoraggio continuo e l'abbattimento delle piante infette, comprese quelle ospiti, nell'area della Piana degli Olivi Monumentali.

Non ha risposta la richiesta di un presidio informativo ad Ostuni per il quale la stessa Amministrazione aveva offerto la disponibilità di una sede presso il Gal Altosalento.
Inizialmente non parlavamo di Presidio Informativo perché non abbiamo mai chiesto solo quello, abbiamo aderito all’idea di una cabina di regia, così come proposto dal Presidente del Parco delle Dune Costiere, ed immediatamente accolta dal Comune di Ostuni e dal nostro Libero Comitato anti-xylella. La cabina di regia è molto di più di un presidio informativo, comprende azioni, progetti e piani che hanno lo scopo di combattere la xylella e di pianificare il futuro del paesaggio rurale, di fronte ad una calamità che mette a rischio estinzione un paesaggio rurale storico quale la Piana degli olivi Monumentali.  Non abbiamo mai voluto solo un’informazione scientifica e operativa per contrastare la xylella, ma anche un incubatore di idee e progetti e piani che rallentassero l’avanzata della xylella. Ci è stato suggerito di cambiare nome perché c’era la task force, ma se la task force sulla xylella riguarda solo progetti di ricerca sul batterio xylella dobbiamo tornare a parlare di necessità di una cabina di regia. Servono piani operativi per combattere la xylella: tecnici sul territorio di supporto alle aziende agricole ed ai cittadini che devono prendere consapevolezza di questo rischio imminente di disastro ambientale, paesaggistico ed economico, e dobbiamo iniziare ad avere subito nuove visioni, nuovi progetti e nuove speranze. E’ necessario l’avvio immediato dei progetti di rigenerazione del paesaggio rurale non solo per la zona infetta ma per parte del nostro territorio dell’Alto Salento che sta per diventarlo e ci servono tecnici, agronomi, architetti paesaggisti, urbanisti, sociologi, antropologi, poeti e artisti, molto di più di quello che è stato pensato e fatto sino ad ora.

Abbiamo appena scoperto, anche noi in ritardo, che la lotta alla Xylella non è efficace in olivicoltura biologica. Le norme di attuazione del Decreto Martina (gli obblighi di lotta previsti dal Decreto MIPAF del 13/02/2018 (G.U. n. 80 del 6/4/2018) sono state tardive e comunque risultano inefficaci per l’olivicoltura biologica che ha un solo fitofarmaco peraltro costoso che da recenti studi risulta essere inefficace. (*)

Siamo al 15 giugno entro la fine di maggio gli olivicoltori devono terminare i trattamenti e gli olivicoltori in biologico hanno un fitofarmaco inefficace. Come Libero Comitato abbiamo anche valutato di chiedere la deroga al biologico per attivarci in una lotta efficace al maggior vettore della sputacchina, ma è troppo tardi anche per una deroga.
Il rispetto del Reg. CE 834/2007 mette di fatto fuori dalla legge della Repubblica Italiana le aziende biologiche in quanto non vi sono allo stato attuale mezzi tecnici di difesa biologici per contrastare il vettore del batterio di Xylella Fastidiosa, Philenius Spumarius, come previsto dal Decreto MIPAAF del 13/02/2018 e  il  decreto di fatto obbliga le aziende a non rispettare i metodi di produzione biologici. Intanto nelle more delle beghe legislative la Sputacchina,  Philaenius Spumarius , (che non legge Gazzetta Ufficiale e BURP-Puglia) continua a diffondere il batterio esponendo principalmente le aziende BIO al contagio. L'art. 36 del Reg. CEE 889/2008 punto 4. prevede in linea teorica che le aziende bio possano utilizzare prodotti non ammessi   "..nel  quadro  di  un'azione  di  lotta  contro  una malattia  o  un  parassita  resa  obbligatoria  dall'autorità  competente dello  stato  membro." , la Regione Puglia deve con urgenza chiarire che le aziende bio si trovano nelle condizioni di lotta contro parassita resa obbligatoria da autorita' competente dello stato membro e autorizzare l'utilizzo di prodotti  indicati dal decreto ministeriale del 13/02/2018. Senza questo intervento immediato si vanifica ogni lotta al vettore in quanto si lascia aperto il varco delle aziende bio e si espongono le aziende bio a contagio con gravi danni ambientali e patrimoniali. E anche questo decreto se arriverà, arriverà tardi.

Carmela Riccardi - Comitato AntiXylella

di T N