La voce dei lettori 03/11/2016

Ancora possibile vendere olio extra vergine d'oliva “sfuso” ma ad alcune condizioni

E' possibile la vendita diretta di olio extra vergine d'oliva “sfuso” mediante macchine self service? Sì ma con alcuni limiti e alcuni vincoli, in particolare relativamente all'imbottigliamento e alle registrazioni sul portale Sian. La risposta al quesito di Giovanna Antonisio


Salve,
vi scrivo per avere chiarezza sulla legittimità di installare in un negozio di vendita di generi alimentari distributori di olio sfuso.
Premesso l'obbligo imposto dalla normativa di vendere olio al consumatore finale esclusivamente in contenitori di capacità nominale massima di 5 litri con un sistema di chiusura che perda la sua integrità dopo la prima utilizzazione (deroga 25 litri per ristoranti, ospedali, mense altra collettività), mi chiedo come questi distributori possano garantire tale aspetto, evidentemente no.
Consultando il web ho trovato la risposta di un'azienda che fornisce tali distributori sulla procedura su cui si basa il loro funzionamento.

“Vendita diretta di olio sfuso mediante macchine self service

Proposta di procedura di autocontrollo

Le macchine vending per olio sfusoì, certificate dal punto di vista metrologico, sono una nuova possibilità per i produttori per portare direttamente ai consumatori il loro prodotto, nel rispetto delle procedure antifrode e antisofisticazione.
La macchina si configura come un punto di imbottigliamento periferico, direttamente al consumatore.
Per questo motivo ci sembra utile suggerire una procedura operativa che corrisponda alle suddette esigenze :
1) Il produttore predispone un manuale di autocontrollo per tutti gli aspetti che riguardano la vendita diretta e che riporta nel dettaglio tutte le seguenti attività.
2) Il prodotto è contenuto in recipienti che rispettano le norme di igiene del prodotto e tali recipienti numerati o codificati sono oggetto di registrazione di carico e scarico e movimentazione.
3) I recipienti in uscita sono sigillati nel tragitto fino alla macchina e la valvola di uscita, che connette il recipiente alla macchina dosatrice è unidirezionale e quindi impedisce che da quell’uscita vi possa essere nuovo riempimento.
4) La macchina dosatrice riporta sul fronte cliente la ragione sociale del produttore, inoltre ad ogni erogazione la macchina emette etichetta adesiva con tutti i dati caratteristici compreso il lotto di produzione, correntemente riportati dalle etichette per bottiglie confezionate.
5) L’etichetta adesiva è apposta direttamente dal cliente sulla bottiglia utilizzata per il prelievo.
6) La macchina vending trasmette settimanalmente al gestore della distribuzione, a mezzo SMS i quantitativi venduti per effettuare le previste registrazioni sul registro di carico e scarico.
Si ritiene che l’adozione diffusa e conforme di questa modalità operativa, possa consentire la vendita diretta self service nel rispetto delle norme di protezione del consumatore."

Chiederei un vostro parere in merito.
Ringraziandovi per la disponibilità, porgo cordiali saluti.

Giovanna Antonisio

 

Gentile Signora Antonisio,

non conosciamo con precisione le macchine da lei descritte e, quindi, ci asteniamo da ogni considerazione o giudizio tecnico sulla loro gestione, manutenzione e pulizia. L'olio extra vergine d'oliva, come sa, inrancidisce facilmente e quindi occorre che tutte le tubazioni siano sempre accuratamente pulite per garantire la qualità del prodotto finale.

Le garanzie sulla valvola di uscita dell'olio, antimanomissione, sono sicuramente utili, ancorchè non indispensabili.

Riteniamo, però, doveroso risalire a monte.

L'installazione di una macchina self service di questo tipo configura il locale come deposito per imbottigliamento, dal punto di vista giuridico-normativo, con tutte le conseguenze igenico-sanitarie e di rapporti con l'Asl (eventuali integrazioni Scia ecc).

Il suo negozio, quindi, figurerà come locale di imbottigliamento del produttore, anche ai fini della movimentazione e confezionamento. Prima della vendita, infatti, ci sarà il confezionamento, ad opera della macchina self service, con conseguente obbligo della registrazione dell'imbottigliamento entro il sesto giorno dall'operazione. Il produttore, quindi, dovrà effettuare una doppia registrazione: confezionamento e solo dopo vendita al cliente finale. Ricordiamo che, se per le vendite al cliente finale è ammessa la registrazione settimanale dei quantitativi complessivamente venduti, ma non è ammessa invece la registrazione cumulativa in fase di imbottigliamento.

Volendo seguire la procedura corretta la macchina dovrebbe mandare quotidianamente il numero di bottiglie confezionate al produttore che dovrebbe registrarle per singolo giorno. Se la macchina imbottiglia (e vende) 5 bottiglie il martedì, 5 il mercoledì e 10 il giovedì, il produttore avrà l'obbligo di effettuare le registrazioni di imbottigliamento per singolo giorno, entro il sesto giorno dall'operazione, registrando poi quelle di vendita in maniera cumulativa.

E' invece escluso che possa essere direttamente il cliente finale ad eseguire l'imbottigliamento (definito nelle procedure “prelievo”). Il cliente finale, infatti, potrà prelevare solo la bottiglia correttamente confezionata, sigillata ed etichettata. Naturalmente, invece, potrà assistere a tutte le procedure.

Cordiali saluti

R.T.

di T N