La voce dei lettori 11/02/2016

Cosa fare per sfruttare il potenziale dell'olio d'oliva Made in Italy all'estero?

Cosa fare per sfruttare il potenziale dell'olio d'oliva Made in Italy all'estero?

Francesco Clarizio vorrebbe avviare un start up nel settore olivicolo-oleario, a partire dall'azienda di famiglia. Dall'assetto organizzativo delle attività fino all'acquisto di olio. Ecco i punti critici di chi vuole partire con un business nel mondo dell'extra vergine


Buongiorno,

innanzitutto congratulazioni a tutto lo staff di Teatro Naturale, avrei necessità di chiarezza riguardo alla normativa inerente alla produzione, all'imbottigliamento, all'etichettatura e alla vendita (import export) di olio di oliva .

Ho fatto differenti ricerche ma sono arrivato alla conclusione che tutte le informazioni da me raccolte non sono sufficienti.

In famiglia abbiamo alcuni ettari di uliveti ma non sono sufficienti per soddisfare un eventuale vendita per esportazione o vendita online.

Non sono iscritto come bracciante agricolo nè come azienda agricola.

Il frantoio in cui mi servo per la vendita e molitura ha anche un imbottigliamento ed anche un certificato biologico.

Da qualche anno vivo all'estero e vorrei sfruttare il potenziale "Olio di oliva extra vergine made in Italy"!

Recentemente ho terminato un corso di formazione in marketing e comunicazione il quale ha ampliato le mie conoscenze per avviare una start up nel settore in questione...

Ecco le mie domande:
- poiché la quantità di produzione familiare non è sufficiente posso "acquistare" l'olio dal frantoio stesso per poterlo vendere o devo trovarmi dei produttori privati?
- Come posso imbottigliare e vendere l'olio con etichetta solo a mio nome senza avere un azienda agricola?
- Posso usufruire della certificazione olio biologico se ci sono i requisiti?
- Se vi sono link o info interessanti inerenti (trovo che per chi parte da zero le diciture "prodotto da...imbottigliato da...distribuito da...ecc " facciano un' po di confusione.)

Vi ringrazio anticipatamente e buona giornata!

Francesco Clarizio

 

Gentile Sig. Clarizio,

prima di tutto complimenti per il suo progetto, a cui auguriamo il successo che merita.

Veniamo alle sue domande.

Prima di tutto non è possibile vendere olio extra vergine di oliva senza avere un'attività, ovvero avere una partita Iva.

Nel suo caso, prima di tutto, le dobbiamo consigliare, dunque di aprire una partita Iva agricola, come ditta individuale, per la gestione degli ettari di oliveto della famiglia e relativa vendita dell'olio. Da verificare la possibilità di aprire una partita Iva semplificata, per i piccoli agricoltori, sotto i 7 mila euro di fatturato all'anno.

Il limite di un'azienda agricola è che può vendere al massimo il 49% di olio extra vergine di oliva non prodotto direttamente. L'azienda agricola, quindi, può legittimamente comprare olio da altri, imbottigliarlo, stando bene attenti alla corretta etichettatura, e venderlo ma il fatturato generato da questo olio “terzo” non può superare quello dell'olio prodotto dall'azienda agricola.

Nel caso lo ritenesse un eccessivo vincolo per la sua attività può, oltre ad aprire partita Iva agricola, aprire un'altra partita Iva (può anche essere una ditta individuale) per il commercio di olio extra vergine di oliva.

In questo caso l'azienda agricola di famiglia venderà l'olio all'azienda commerciale che potrà poi comprare olio da altri fornitori senza alcun limite quantitativo.

L'olio dovrà essere acquistato da aziende agricole o frantoi aventi partita Iva, ovvero dovrà essere regolarmente fatturato e nella fattura e documento di trasporto vanno indicati tutte le caratteristiche dell'olio. Prima fra tutte la provenienza (Made in Italy) e poi eventuali indicazioni aggiuntive (es estratto a freddo).

Entrambe le sue attività, agricola e commerciale. dovranno registrarsi al portale Sian e tenere il registro di carico e scarico dell'olio.

Nel caso volesse imbottigliare e vendere olio biologico dovrà registrarsi come commerciante di prodotto biologico, acquistare da produttori biologici, assoggettandosi ai relativi controlli (es analisi chimiche di conformità dell'olio) e certificazioni (dovrà scegliere e farsi controllare da un Organismo di certificazione). Dovrà tenere anche un registro di carico e scarico per il prodotto biologico venduto.

L'azienda commerciale, per la quale potrà legittimamente utilizzare il suo nome ma non potrà fregiarsi del titolo di azienda agricola, potrà imbottigliare l'olio con la dicitura “imbottigliato da” o “confezionato da”. Non potrà essere utilizzata la definizione “prodotto e confezionato da”.

Ai sensi del regolamento 1169/2011 è anche possibile omettere le diciture appena illustrate e inserire semplicemente in etichetta la ragione sociale dell'azienda commerciale e l'indirizzo. L'azienda che compare in etichetta viene infatti automaticamente individuata come OSA (operatore settore alimentare) ovvero come il responsabile legale del prodotto.

Per quanto riguarda le sue necessarie informazioni di ordine fiscale e amministrativo le consigliamo di farsi affiancare da un buon consulente che le potrà essere eventualmente di aiuto anche in fatto di etichettatura del prodotto.

Per quanto riguarda l'etichetta entro i confini dell'Unione europea vale quanto descritto nei seguenti articoli: Etichettare correttamente la propria bottiglia di olio extra vergine d'oliva: le regole essenziali e Indicazioni facoltative sull'etichetta dell'olio extra vergine d'oliva, ma senza ingannare il consumatore

Distinti saluti

R.T.

di T N