La voce dei lettori 15/04/2015

Tappo antirabbocco, necessario un bilancio a quattro mesi circa dalla sua introduzione

Tappo antirabbocco, necessario un bilancio a quattro mesi circa dalla sua introduzione

Secondo Luigi Tega: "Oggi nel 2015, la normativa salva-olio italiano, ha riportato il mondo dell’olio ai tempi del dentifricio degli anni 70. Abbiamo ridotto per legge il foro di uscita dell’olio con l’effetto ovvio di ridurne i consumi"


Gentile sig. Grimelli,

E’ tempo di bilanci, siamo a circa 4 mesi dall’introduzione dell’obbligo del tappo anti-riempimento nel mondo della ristorazione e posso fornire il mio punto di visita su quanto sta accadendo.

Come ho già detto in passato, il mondo dell’olio, e la legislazione che lo ha riguardato negli ultimi anni, ha dato ampia dimostrazione di andare contro la logica, le leggi di marketing, e gli ovvi orientamenti generali.

Ogni volta che una nuova legge viene emanata con l’obbiettivo di salvare l’olio italiano mi vengono i brividi e temo sempre che il peggio sia prossimo ad arrivare.

Non voglio soffermarmi su alcune sciagurate normative del passato, limitiamoci alla recente normativa sul tappo anti-riempimento che guarda caso si chiamava “legge salva olio italiano”

Prima però di fornire le mie considerazioni le racconto un accadimento che mi è stato giurato essere vero.

Circa 20-25 anni fa si riunirono i più importanti produttori di dentifricio; lo scopo di tale riunione era di concordare insieme una politica che portasse ad un aumento del consumo del dentifricio.

Vennero invitati i più importanti studiosi di marketing e pubblicitari di grande livello e tutti proposero la loro soluzione : strategie di marketing più incisive, campagne pubblicitarie massicce con il coinvolgimento di personaggi famosi, packaging più attraente, coinvolgimento degli opinion leader in campo medico ecc……..

Il cameriere che serviva il tavolo dei relatori, e che ascoltava tutte queste mirabolanti proposte, intervenne con una battuta dicendo: avete pensato ad aumentare il foro di uscita del dentifricio?

Ovviamente, in un primo momento, tale affermazione suscitò l’ilarità della platea, ma fu l’unica vera proposta che venne immediatamente attuata da tutte le case produttrici di dentifricio.

Chi ha 50 anni come il sottoscritto, si ricorderà che quando era bambino usciva pochissimo dentifricio dal tubetto e bisognava spingere con forza, oggi se non fai attenzione svuoti il tubetto di dentifricio in pochi colpi.

Oggi nel 2015, la normativa salva-olio italiano, ha riportato il mondo dell’olio ai tempi del dentifricio degli anni 70. Abbiamo ridotto per legge il foro di uscita dell’olio con l’effetto ovvio di ridurne i consumi.

Fornisco un distributore che serve sempre gli stessi ristoranti da 6 anni ed in questi primi 4 mesi abbiamo una calo degli ordini del 40% medio.

Invito tutti gli scettici a fare delle prove in casa. Mettete una bottiglia di olio con sistema anti-riempimento sul tavolo della vs cucina e verificate dopo quanti giorni terminate quella bottiglia, poi fate la stessa prova con una bottiglia senza sistema anti-riempimento e vedrete che la prima dura un 40% in più.

Quindi la legge salva olio ha prodotto questo : non ha impedito ai ristoratori disonesti di continuare a rabboccare, infatti nelle bottiglie con capsule PP, basta prendere un coltellino, togliere il versatore, rabboccare e rimettere il versatore, ma ha causato una riduzione dei consumi degli oli sui tavoli di circa il 40%.

Infatti non c’è un ristoratore che ha protestato per questa norma, che è riuscita a far felici il 100% dei ristoratori: quelli onesti perché vedono un risparmio visto che riduce il consumo di olio, quelli disonesti perché potranno continuare a rabboccare.

Nei confronti del frantoiano invece questa norma ha prodotto: un aumento di costi (i tappi anti-rabbocco costano come minimo il doppio se non più), un aumento di costi perché tutti noi abbiamo dovuto adattare i sistemi di tappatura sia manuale che automatiche e, come ciliegina sulla torta, una riduzione degli ordini.

Vorrei fare una raccolta di firme tra tutti frantoiani con l’oggetto: smettete di salvarci! Fate delle leggi con l’intento di penalizzarci!

Se queste mie considerazioni fossero vere (non ne ho alcun dubbio) chiedo almeno ai promotori della legge di cambiarne il titolo : da legge salva olio a legge salva ristoranti.

Cordiali saluti

Luigi Tega

 

Gentile sig. Tega,

la sua testimonianza è certamente molto interessante e altrettanto provocatoria.

Ho però alcune perplessità al riguardo. Non tanto sui numeri dichiarati, su cui farò delle indagini, o sul minor uso d'olio a causa del tappo antirabbocco, quanto sul fatto che tutti i i ristoratori abbiano ormai effettivamente ottemperato alla norma, da cui discenderebbe la riduzione dei consumi.

Non mancano le testimonianze di locali con le ampolle, vietate da quasi dieci anni, figuriamoci il tappo antirabbocco. Per stessa ammissione delle autorità di controllo, tra cui l'Icqrf, oggi le verifiche su questo aspertto della norma Salva Olio Italiano sono sporadiche e occasionali. La stessa informazione dell'esistenza della norma, dopo le polemiche delle scorse settimane, è carente. A quello che mi risulta oggi i ristoratori si stanno lentamente adeguando solo perchè ricevono dai loro fornitori ormai solo bottiglie con tappo antirabbocco.

Rimango anche perplesso quando afferma che i ristoratori sono felici della legge. Avendo seguito la cronaca della vicenda, posso affermare che viceversa, non sono mancate le polemiche da parte della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) e le pressioni affinchè il provvedimento non fosse approvato.

La ringrazio comunque per il suo spunto di riflessione e non mancherò di approfondire il tema della riduzione dei consumi di olio nei risotranti legato all'introduzione del tappo antirabbocco.

Cordiali saluti e buon lavoro

Alberto Grimelli

 

di T N

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Commenti 5

Sergio Enrietta
Sergio Enrietta
22 aprile 2015 ore 11:21

Per la mia esperienza di consumatore e piccolissimo produttore, il tappo antirabbocco lo trovo adatto a chi deve fare la cura dimagrante.

Io non lo compro ne devo fare la suddetta cura, vale a dire che quando verso l'olio voglio regolarlo secondo il mio gusto e non aspettare che bontà sua scenda.

Avevo all'inizio (qualche anno fa) comprato un lotto di bottiglie con tappo antirabbocco e ora sto per fortuna finendole, e non ne ricomprerò più.

Regolarmente quando mi porto in tavola le ultime bottiglie rimaste con quell'infelice soluzione, per prima cosa con un uncino strappo il bicchierino antirabbocco che frena l'uscita dell'olio oltre a contribuire al suo degrado.

E verso finalmente libero di scegliere il flusso.

Quindi almeno per me il ragionamento sui minori consumi se si deve usare il tappo antirabbocco è acuto e anche pertinente.

Ovviamente, se invece, si vuole fare consumare meno olio, quella anche secondo me, è una soluzione ottima.

Parlando di ristoranti, io li frequento di rado, quando succede, prendo piatti senza aggiunta di olio, evito così di punirmi da solo nel versare certe "sostenze".

Ultimamente mi è toccato il caso di un ristorante diciamo importante, le bottiglie dell'olio, molte incominciate, erano in bella mostra su di un tavolino in pieno sole.

Per la verità non avevano tappo antirabbocco, ma penso stando al sole il contenuto sarebbe ancora più degradato dai rimasugli dei precedenti versamenti, rimasti invischiati durante passaggio contorto negli angoli del versatore.

Sarò troppo difficile schizzinoso? Forse si.

In ogni caso buon olio a tutti.
Sergio Enrietta

FRANCO DI  MARCO
FRANCO DI MARCO
19 aprile 2015 ore 17:14

1) Per quanto riguarda le strategie di marketing non so nulla sul diametro del foro, ma ricordo benissimo la pubblicità televisiva di un dentifricio bianco a strisce rosse : nel filmato si vedeva uno spazzolino molto lungo che veniva ricoperto una volta e mezza! come dire 4-5 cm di "verme". Oggi, se si usa uno spazzolino elettrico a testina rotante, quella quantità basta per 10 volte!
2) Premesso che in famiglia consumiamo una rilevante quantità di olio (EV autoprodotto, e di qualità verificata con analisi fino a PF e AE) non credo che dovremmo considerare negativamente un consumo più attento, magari solo perché c'è un limitatore di erogazione.
A mio parere l'obiettivo dei produttori italiani dovrebbe essere (oggi) lo spostamento del consumo da oli mediocri o scarsi verso olio di qualità (vera), Ma qui il discorso si farebbe lungo. Su quali dovrebbero invece essere gli obiettivi futuri, vedo che il dibattito è molto vivace e che non ci sono indirizzi validi per tutti.
Cordialmente Franco Di Marco

Luigi Tega
Luigi Tega
18 aprile 2015 ore 08:54

Gentile Stefano, vedo che lei si sofferma sul racconto del dentifricio senza minimamente affrontare l'oggetto vero della mia denuncia: il tappo antiriempimento causa un calo dei consumi. Questa è la mia opinione suffragata dal calo degli ordini che ho avuto è da prove eseguite dal sottoscritto.
Attendo considerazioni che smentiscano questa mia affermazione e se il racconto del dentifricio è vero, verosimile o falso non cambia nulla rispetto a ciò che ho affermato.

stefano dodero
stefano dodero
18 aprile 2015 ore 01:01

Gentile Luigi, è sorprendente come alcuni dimostrino una fantasia fervida al bisogno di tingere di verità opinioni che al contrario mancherebbero di riscontri oggettivi. La storiella del dentifricio è così ridicola da non avere necessità di smentita da parte di chi quel mercato conosce benissimo....saluti!

Luigi Tega
Luigi Tega
16 aprile 2015 ore 22:04

Gentile dott. Grimelli,
La ringrazio per aver dato rilievo alla mia lettera.
Sono d'accordo con le Sue considerazioni ma non contrastano con le mie. Anche al sottoscritto capita di andare in ristoranti che utilizzano bottiglie sprovviste di tappo ma io, come ho spiegato, sono preoccupato dell'esatto contrario che genera una riduzione dei consumi.
Aggiungo che alcuni miei colleghi, onde evitare di dover ogni volta modificare il sistema di tappatura, si stanno orientando verso i tappi anti riempimento anche per le vendite ai privati o alla GDO ( dove magari alcuni ristoranti si riforniscono). Questo produrrà un calo dei consumi anche da parte dei privati. L'effetto negativo di tale normativa si avrà nei prossimi anni quando magari avremo delle raccolte abbondanti.
Riguardo poi alle pressioni che la Fipe avrebbe fatto per non far approvare la legge, le ricordo anche io ma erano proteste prima che la legge fosse approvata, provi a chiedere oggi alla Fipe se i propri associati sono arrabbiati o felici.
Cordiali saluti

Luigi Tega